Al Museo Storico Militare della Provincia di Catanzaro oltre 250 bambini per celebrare la Giornata della Memoria


Palloncini bianchi che volano in cielo, come le anime candide di migliaia di bambini morti nei campi di concentramento per mano di una crudeltà umana inqualificabile. Un sasso in segno di lutto, come prevede la religione ebraica, adagiato su un tappeto di “stelle di David”, in ricordo dei sei milioni di vittime dell’Olocausto, davanti all’ingresso del Museo Storico Militare nel cuore del Parco della Biodiversità di Catanzaro, mentre i bambini delle scuole primarie di Catanzaro intonano “Auschwitz” di Guccini.

La Provincia di Catanzaro, guidata dal presidente Enzo Bruno, ha voluto celebrare il “Giorno della Memoria” – istituita con la legge 211 del 20 luglio 2000 in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti” – assieme ad alunni, docenti, genitori e dirigenti delle alunni delle IV e V classi delle scuole primarie di Catanzaro e delle I, II e III classi delle scuole superiori di I grado di Catanzaro con una manifestazione (realizzata con la preziosa collaborazione di Maria Marino Ufficio II – ATP di Catanzaro; dei giovani del Servizio Civile Nazionale (Quelli che al Musmsi); dei tirocinanti – Ex percettori di mobilità in forza all’Ente) molto partecipata tenuta questa mattina al Musmi.

Le scuole sono state invitate a voler condividere una giornata di riflessione e confronto su una delle pagine più drammatiche del XX secolo attraverso un progetto che mirava a ripercorrere le tappe salienti della storia della Shoah, così da fornire nuovi spunti per analizzare la drammatica attualità dei migranti, ha inteso incoraggiare iniziative che onorino degnamente questo giorno e fornire ai giovani studenti un nuovo punto di vista sull’attualità. Tante le scuole che hanno risposto all’appello portando al Musmi circa 250 tra bambini e ragazzi, tra queste gli Istituti comprensivi “Pascoli-Aldisio”, “Casalinuovo”, “Vivaldi”, “Don Milani Sala”, “Mattia Preti” di Santa Maria, Catanzaro Est, “Manzoni” Catanzaro Nord, il Convitto Nazionale Galluppi; il liceo classico “Galluppi”, l’Istituto Tecnico Agrario “Vittorio Emanuele II” di Catanzaro.

Gli alunni delle IV e V classi delle scuole primarie di Catanzaro e delle I, II e III classi delle scuole superiori di I grado di Catanzaro hanno realizzato opere di pittura/scultura, attività musicali e poesie che sono state esposte al Musmi mentre gli alunni delle I, II e III classi delle scuole superiori di I grado di Catanzaro hanno prodotto elaborati di tipo storico-documentale e/o artistico letterario, cortometraggi, spot e campagne pubblicitarie anche con l’uso delle tecnologie che sono state proiettate prima della consegna degli attestati di partecipazione. Molto toccante il video realizzato dai giovani del Servizio Civile Nazionale che si sono concentrati su un deciso parallelismo tra Olocausto e le tragedie del mare che interessano migliaia di migranti ogni giorno.
Centrato, quindi, l’obiettivo è quello di arricchire di contenuti una commemorazione che, sin dal 1999, è finalizzata “a conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere”. Ad introdurre i lavori, prima dell’esibizione del coro dell’Istituto comprensivo “Manzoni Nord” di Catanzaro, il direttore del Musmi e dirigente provinciale, Rosetta Alberto. Presenti, oltre al presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per la Calabria (Ufficio II) Angela Riggio che si è complimentata per la qualità degli elaborati e quindi per lo spirito di partecipazione, e la professoressa Elena De Filippis, dirigente del liceo Classico Galluppi di Catanzaro, che ha relazionato in maniera articolata sul tema dell’Olocausto.

“Abbiamo il dovere di ricordare quello che è accaduto oltre i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz – ha dichiarato il presidente Bruno -. Quando l’Armata rossa entrò, il 27 gennaio 1945, il mondo ha scoperto fino a che punto la brutalità, la crudeltà, la cattiveria potevano arrivare cancellando l’umanità e il rispetto per il genere umano. Il ricordo, quindi, cari ragazzi è un dovere ma non solo perché c’è una legge approvata dal Parlamento italiano che ci impone di celebrare con solennità la “Giornata della Memoria”. Rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto, ricordare lo sterminio degli ebrei e la conseguente ferocia del nazismo, è una occasione per prendere coscienza di paura, dolore, ferite aperte che non possono essere dimenticate. E’ grazie alla memoria di ieri che possiamo difendere la nostra civiltà dagli atteggiamenti che hanno originato allora, e muovono ancora oggi, la macchina del razzismo, la cultura dell’ignoranza e l’ostilità verso il diverso. Conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere, assume un significato ancora più intenso, un vero e proprio monito, guardando al drammatico momento storico che stiamo vivendo. Spalancare gli occhi del mondo sulla più grande tragedia dei nostri tempi ha portato il mondo a dire “Mai più” – conclude il presidente Bruno –. E non è bastato: ancora oggi, che si torna a parlare di superiorità della razza, si considera il diverso un pericolo, si lasciano morire in mare migliaia di persone che scappano dalla guerra consapevoli di affrontare la morte. Si pensa che ci sia un passato chiuso definitivamente alle nostre spalle, invece questo passato continua a lanciarci dei messaggi inquietanti. Per questo giornate come queste sono fondamentali soprattutto nelle giovani generazioni: conoscere è necessario perché ciò che è accaduto può ritornare”.
Dopo la lettura e la visione degli elaborati, e la proiezione del documentario, gli studenti delle dieci scuole coinvolte hanno ricevuto un attestato di partecipazione e, quindi, visitato il Museo Storico Militare.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *