Al via la campagna estiva di comunicazione dell’Avis


Lo spirito aggregante dell’Avis, capace di attrarre sempre nuovi donatori, fa cultura anche con l’impiego delle nuove tecnologie. Forte del successo rinvenuto l’anno scorso, l’Avis provinciale di Catanzaro si affida ad un concorso fotografico a premi (con tanto di spot, da parte di Enzo Colacino, all’insegna del buonumore) per diffondere il messaggio di solidarietà, specie tra i più giovani: un concorso ad immagini con una frase abbinata che sappia andare dritta al cuore, riservato a chi ha un massimo di trent’anni di età, che ha il 18 maggio come data di inizio ed il 31 agosto come data di scadenza. Un concorso a premi (un I- phone 7, un drone ed una chitarra acustica) al quale si può accedere dal sito www.avisprovincialecatanzaro.it, ed i cui proventi saranno devoluti alla lotta contro l’Aids. “E’ una campagna che vogliamo riproporre per diffondere il messaggio del dono tra i giovani – ha spiegato il responsabile della comunicazione dell’Avis, Francesco Broso, all’incontro di presentazione dell’iniziativa che ha avuto luogo nella sede provinciale, a Caraffa, martedì mattina, e che è stato moderato dalla giornalista Rossella Galati. In realtà i giovani, all’Avis, sono di casa: all’interno dell’associazione c’è una Consulta giovanile che tiene costantemente i rapporti con l’Università (con la collaborazione del consigliere dell’Avis Giovanni Torcasio, dal 18 al 20 maggio gli studenti della “Magna Graecia” daranno vita nel quartiere Lido ad eventi musicali, teatrali, di dibattito e di promozione della cultura della donazione) e con le altre realtà associative, e ci sono i ragazzi del servizio civile che prestano il proprio contributo ogni giorno, e che in molti casi, all’Avis, decidono di restare.

Del resto, è difficile andarsene dall’Avis: il clima familiare che c’è tra i volontari si avverte anche tra chi va a donare, come ha ben riportato Giulia Menniti, nella duplice veste di donatrice e di referente del Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro che non ha fatto mancare il proprio sostegno alla realizzazione della campagna. All’Avis, oltre alla promozione del valore del dono e della solidarietà, si fa cultura, a maggior ragione se si avverte di appartenere ad una comunità: la comunità dell’Avis Calabria, inoltre, è cresciuta (si parla di 36mila donatori) ed ha raggiunto l’autosufficienza, tanto da essere stata l’unica regione, durante i mesi estivi, a non avere bisogno di altre sacche di sangue. Quest’anno, però – ha chiarito il presidente regionale Rocco Chiriano – le criticità rinvenute nei centri trasfusionali di Vibo, Polistena e Reggio Calabria rischiano per la prima volta di compromettere l’autosufficienza così duramente conquistata, visto che l’Avis dovrà sostituirsi alle strutture pubbliche.
Ma l’Avis riuscirà a sopperire alle carenze ed a contenere le emergenze del periodo estivo come ha sempre fatto, ha ribadito il neo presidente provinciale Franco Parrottino: senza le sacche di sangue dell’Avis il piccolo Fabrizio Mirante, presente all’incontro per dare testimonianza della sua vicenda, non sarebbe di certo sopravvissuto al terribile impatto con un’auto che gli ha tranciato di netto l’arteria femorale. Oggi il giovanissimo Fabrizio, che sognava di fare il calciatore, non ha più una gamba, ma è felice di vivere e di riuscire a trasmettere la sua gioia agli altri: ed è con questo spirito Giuseppe Parrottino ha composto il testo musicale “All’improvviso”, dal quale è stato realizzato il video nella Presila che vede per protagonisti i membri della “Music in Soul Band” di Sorbo San Basile, e che sarà presentato a giorni alla Conferenza Nazionale dell’associazione.
Un video che, attraverso le immagini di un incidente in moto, racchiude l’apprensione di quanti si ritrovano attorno al proprio congiunto, costretto in un letto di ospedale, in attesa di una trasfusione che può restituirgli la vita. E’ proprio questo, d’altronde, il bello della comunità avisina: il ritrovarsi per condividere un gesto semplice ma di grande valore, senza neanche sapere chi sarà il destinatario del sangue donato. I donatori di sangue, specie se periodici, non se la pongono nemmeno questa domanda: il loro sangue aiuterà una persona in difficoltà, questo è certo, e tanto basta.


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