Argusto, allarme del sindaco: comune bloccato dallo sciopero Lsu-Lpu


Resta in servizio un solo dipendente. La protesta dei precari: il 12 tutti a Roma

“Questo Comune di trova nell’impossibilità di garantire i servizi essenziali quali: trasporto alunni, manutenzione impianti, notificazione avviso tributi, ausiliari del traffico, attività di supporto degli uffici comunali, essendo in servizio presso l’ente un solo dipendente a tempo indeterminato”. E’ quanto scrive il sindaco di Argusto, piccolo centro delle Preserre catanzaresi, rivolgendosi direttamente al prefetto del capoluogo. Un allarme che scaturisce dallo stato di agitazione dei cinque dipendenti del cosiddetto bacino ex Lsu ed Lpu che hanno aderito alla protesta degli oltre 4.500 precari calabresi contro il governo nazionale.

“Il mancato inserimento in Manovra dei fondi necessari per la nostra stabilizzazione è inaccettabile dopo ben 25 anni di servizio negli enti locali” è l’accusa che lanciano i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità di Argusto, unendosi al coro dei tanti colleghi che, in questi giorni, stanno occupando i rispettivi Comuni di appartenenza. Anche la sede municipale del piccolo centro risulta occupata “fino alla manifestazione nazionale del prossimo 12 dicembre che si terrà direttamente a Roma, sotto i palazzi del Parlamento”.

Nel mirino delle critiche la deputazione calabrese di maggioranza, giudicata “totalmente assente sul problema”. Definite “insufficienti e parziali” anche le recenti rassicurazioni del ministro per il Sud, Barbara Lezzi. Una mano tesa nei confronti dei lavoratori è arrivata dall’esponente di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, eletta alla Camera, che, contattata telefonicamente, ha preannunciato un ordine del giorno e uno specifico emendamento del suo partito al Senato per reinserire nella legge di bilancio le risorse necessarie per la stabilizzazione dei precari calabresi. L’auspicio espresso da Lsu ed Lpu è che “simili iniziative trovino un sostegno trasversale da parte di tutti i parlamentari calabresi, di tutti gli schieramenti, per salvare 4.500 famiglie sull’orlo del baratro”.


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