C’è il Governo?


Il punto interrogativo riguarda la forma: Conte, infatti, si è riservato di rispondere a Mattarella, “sciogliendo la riserva”. Nella sostanza, il Governo Lega – 5s ha i numeri per la fiducia. E un aiutino, se mai…

Il Governo che nasce è l’unico possibile, salvo espedienti o ritorno al voto. Che sia anche il meglio, è da vedere; e lo spero.

Intanto è palese che le due forze della maggioranza sono qualcosa di diverso dal sistema della cosiddetta Seconda repubblica, fondato su una dialettica, e spesso su un accordo, tra Forza Italia e il Partito Democratico. Le elezioni del 4 marzo hanno bastonato entrambi; quelle di Molise, Friuli, Aosta li hanno annientati. La gente ha mostrato di voler cambiare.

Non ci saranno sfracelli, tranquilli; ma almeno il Governo prossimo risponda subito ad alcune esigenze drammatiche, lasciate insolute, anzi aggravate dal sistema:

– la disoccupazione, da affrontare attraverso una decisa e seria e corretta politica di spesa pubblica;
– spesa corretta significa strade, ferrovie, porti… non significa sussidi per aprire fabbriche fasulle che chiudono l’anno dopo; tutto questo, produce lavoro, quindi sana economia;
– perciò, una politica europea non succube delle cifre; e assoluta pari dignità con gli altri Stati dell’Unione;
– accorto ripensamento dell’euro;
– l’immigrazione, da affrontare in Africa e Asia; e cancellazione immediata del ridicolo accordo di Dublino;
– la sicurezza delle città, gravemente compromessa dal buonismo parolaio;
– la bonifica morale e sociale ed economica delle aree degradate;
– attenzione alla cultura nel senso più ovvio e nobile del termine: e basta con i generici piagnistei spacciati per alta filosofia, e come tali insegnati a scuola! Per una cultura seria occorrono persone di cultura serie;
– mettere il Meridione in condizione di lavorare, produrre, consumare, vendere: niente assistenza di nessun genere.

Ulderico Nisticò


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