Chiaravalle Centrale, secondo giorno di occupazione dell’ex ospedale


Oliverio telefona al sindaco: la Regione vuole realizzare la Casa della Salute

Secondo giorno di occupazione a Chiaravalle Centrale, dove il sindaco Mimmo Donato e i consiglieri di maggioranza stazionano giorno e notte all’interno dell’ex ospedale “San Biagio”. Una protesta simbolica finalizzata a sollecitare la riconversione del vecchio presidio sanitario in Casa della Salute, dopo mesi e mesi di inutile attesa. Donato ha comunicato di essere stato raggiunto telefonicamente dal presidente della giunta regionale calabrese, Mario Oliverio, il quale “ha assicurato la piena volontà di realizzare il progetto”.

Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso anche il direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri. “Rassicurazioni importanti e autorevoli che, però, adesso non ci bastano più” ha ribadito il sindaco. “Noi ci schioderemo da queste sedie solo dopo che tutti gli atti necessari per l’avvio dei lavori saranno stati firmati” ha argomentato il primo cittadino, raccogliendo anche oggi la solidarietà di tutte le amministrazioni comunali del comprensorio. Il sindaco di Chiaravalle ha anche reso noto “di aver fornito una serie di dichiarazioni ai carabinieri del Nas che relazioneranno sull’intera vicenda direttamente al Ministero della Salute”. La situazione, in verità, è particolarmente delicata e complessa.

Non c’è, infatti, solo la questione della riconversione, peraltro già finanziata, in sospeso. Quotidianamente, la struttura del “San Biagio” si confronta con una serie di disservizi a discapito dell’utenza che vanno a penalizzare l’erogazione dell’assistenza sanitaria in tutto il comprensorio delle Preserre. Episodi reiterati nel tempo che hanno spinto il sindaco Donato e la sua amministrazione a dire basta. Vicinanza nei confronti della mobilitazione pacifica avviata a Chiaravalle Centrale è stata espressa pubblicamente anche dal parroco, don Enzo Iezzi. Mimmo Donato ha annunciato che, in assenza di risposte formali, la protesta si farà ancora più dura con l’avvio dello sciopero della fame e della sete. 


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