Coldiretti: “Task force sanitaria contro le vacche sacre della ‘Ndrangheta”


Occorre, ad avviso di Coldiretti, proprio per la dimensione del fenomeno dei “bovini vaganti” che si estende alla Piana di Gioia Tauro e altre zone delle Calabria e quindi riguarda più comuni, un forte intervento della Task Force Regionale di Sanità Veterinaria, che ha gli strumenti legislativi per intervenire. Tale impostazione – sostiene la Coldiretti in una lettera alla task force veterinaria, al presidente Oliverio e al Prefetto di Reggio Calabria – è necessaria anche perché la Regione Calabria non è ufficialmente indenne da epizozie bovine.

Infatti i bovini potrebbero essere sicuramente affetti da epizozie e questo, è evidente, non tutela i consumatori e gli allevatori che rispettano le regole. Tra l’altro vi è il rischio di contaminazione con altri animali e quindi si potrebbero sviluppare “focolai” che metterebbero in ginocchio l’economia agricola del territorio. Parimenti, a nostro avviso si potrebbe sviluppare un controllo maggiore sulla macellazione clandestina. Nel combinato tra l’azione della Task Force Veterinaria è la forte iniziativa, voluta e coordinata dal sig. Prefetto di Reggio Calabria – continua -si possono ottenere risultati importanti e significativi che rafforzano la coscienza collettiva che è emersa con nitidezza.

Coldiretti non si ferma qui! Alcuni di questi “bovini vaganti”, – si legge nella lettera – sono identificati con lo speciale marchio auricolare e quindi attraverso l’incrocio dei dati depositati presso la Banca Dati Nazionale, si può facilmente arrivare al proprietario; la proprietà degli animali, deve poi trovare riscontro, come previsto dalla normativa, nel possesso, a vario titolo, di terreno agricolo. Per i bovini contrassegnati, vi è il forte sospetto che i proprietari in questi anni hanno ricevuto anche i premi comunitari. In conseguenza di ciò, chiede, nel rispetto assoluto delle prerogative della Regione, l’opportunità di fare specifici accertamenti in questa direzione e una volta identificati, non solo bloccare le domande di pagamento diretto ai proprietari dei bovini ma anche eventualmente altre forme di finanziamento pubblico e il sequestro dei bovini.

Questa, è una misura che può essere estremamente efficace. Coldiretti nel condividere e dare sostegno alle azioni che si sono intraprese, intende offrire il proprio contributo nell’ottica di ampliare il raggio d’azione e consentire un rafforzamento delle misure già adottate. La metodologia messa in campo dal Prefetto di Reggio Calabria, costituisce sicuramente una importante innovazione ed è di notevole rilevanza anche perchè ha trovato un forte sostegno da parte di cittadini, amministrazioni comunali e altri soggetti, sminando neutralità e indifferenza. Adesso bisogna proseguire a tamburo battente e debellare questo fenomeno. Il permanere di una tale condizione pregiudica il presente e il futuro del territorio in tutti i suoi aspetti: economici, sociali e culturali e nella reputazione.


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