Convegno a Chiaravalle, ripartire dalla Trasversale delle Serre per una nuova stagione di impegno civile


Si è discusso di proposte operative per lo sviluppo delle aree interne

20160514_145104Partire dalla criticità del territorio per inaugurare una nuova stagione di impegno civile e di partecipazione democratica dei cittadini. Con questi obiettivi si è svolto oggi a Chiaravalle, presso la sala convegni dell’ex Comunità Montana “Fossa del Lupo”, l’incontro promosso dal Comitato “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato” sul tema: “Io voglio vivere qui, infrastrutture, fondi europei e risorse umane”. L’iniziativa si è svolta in collaborazione con il Gal “Serre Calabresi”, lo Slow Food e il progetto culturale “Naturium” ed ha visto la partecipazione di una folta platea di studenti degli istituti scolastici superiori di Chiaravalle. Nel suo saluto introduttivo, il presidente del Gal, Renato Puntieri, ha puntato la sua attenzione sulla battaglia per la Trasversale delle Serre, elogiando il Comitato per i risultati ottenuti e per gli importanti stimoli di riflessione prodotti in questi mesi. Puntieri ha, poi, posto l’accento sulle opportunità da sfruttare con la nuova programmazione 2014-2020 per rilanciare l’economia e l’occupazione. E’ seguita la relazione del presidente del Comitato “Trasversale delle Serre”, Francesco Pungitore, inizialmente incentrata sugli esiti positivi della mobilitazione popolare che ha sbloccato i cantieri della superstrada. In seconda battuta, Pungitore ha illustrato gli obiettivi del gruppo di lavoro “Io voglio vivere qui”: agire intorno alla costruenda Trasversale da trasformare in un reale asse di sviluppo. I centri storici abbandonati, le campagne ormai improduttive e la scarsa ricettività alberghiera sono state indicate come le priorità su cui intervenire, costruendo progettualità dal basso, coinvolgendo i giovani, gli operatori economici e le amministrazioni locali. Il direttore tecnico del Gal, Gregorio Muzzì, accogliendo gli input del Comitato, ha elencato le tante possibilità esistenti tramite i fondi europei e ha ricordato gli obiettivi già raggiunti sul territorio: 282 progetti realizzati e 22,4 milioni di euro spesi. In linea con le precedenti relazioni, il project manager Salvatore Modaffari, esperto di programmazione comunitaria, ha lanciato una proposta concreta di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato delle aree interne, attraverso una offerta di alloggio vacanze anche di lungo periodo, individuando le ingenti risorse già esistenti nei bandi Ue. Marisa Gigliotti, dello Slow Food, ha illustrato una progettualità già in itinere, frutto delle esperienze maturate nell’ambito degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino. L’invito di Marisa Gigliotti è stato quello di spendere, ovviamente, i fondi europei, ma non come attività fine a se stessa, lavorando, invece, su idee di qualità e di lungo periodo capaci di produrre reali opportunità occupazionali. Infine, ha concluso lo storico Ulderico Nisticò, il quale ha rimarcato la positività dell’incontro in termini di proposte operative, auspicando, peraltro, un accesso diretto ai finanziamenti europei, ovvero bypassando la burocrazia farraginosa della Regione Calabria che, spesso, è il vero ostacolo insormontabile da superare per incidere con efficacia sulle questioni dello sviluppo.20160514_144031


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