Convegno sulla legalità al Liceo Jacopo Sannazaro di Napoli


Il Convegno sulla legalità tenutosi presso il nostro Liceo Jacopo Sannazaro di Napoli è stato promosso dall’Osservatorio Falcone Borsellino Scopelliti. In cui è stato presentato il libro scritto dal Presidente dello stesso Osservatorio, Carlo Mellea, “25 anni tra i ragazzi per la legalità”. Questo incontro ha fornito degli elementi di riflessione molto interessanti. Il primo è che le organizzazioni mafiose e camorristiche sono dotate di un proprio sistema di valori che vanno combattute con gli strumenti forniti dalle leggi, con l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine. Ma prima ancora sul terreno culturale e della prevenzione. E’ necessario l’intervento dello Stato per diffondere soprattutto tra i più giovani valori alternativi a quelli sui quali la mafia fonda il proprio potere. Perciò la scuola è importante per la trasmissione del valore della legalità, del vivere civile.

Della cultura e della conoscenza quali valori universali da contrapporre a quelli della mafia, fondati invece sulla violenza. IL rispetto delle regole, a partire dalle piccole azioni quotidiane, il sentirsi parte attiva della comunità, l’impegno per far prevalere la correttezza e la giustizia, sono terreni privilegiati per combattere la mafia; perciò noi ragazzi dobbiamo essere convinti di ciò.
Un altro aspetto da sottolineare è il rapporto tra mafia e corruzione. La mafia infatti può contare sull’appoggio di personaggi collusi, infiltrati nei governi locali e statali. Perciò è importante che ci sia una classe politica libera da condizionamenti mafiosi, come ha ribadito nel suo intervento il giudica Borrelli. Mi è sembrato molto significativo il suo intervento sulla esperienza fatta in Calabria. In particolare è fondamentale che la magistratura non sia lasciata sola a lottare contro la mafia ma possa contare anche su associazioni come l’Osservatorio presenti sul territorio in modo da sostenere l’azione dello Stato. I magistrati Falcone e Borsellino sono stati uccisi proprio perché erano stati lasciati soli. In conclusione, ho trovato il convegno molto stimolante: i giovani non possono sentirsi estranei a tutto ciò perché si tratta di fatti che incidono pesantemente sulla loro vita, soprattutto in questo territorio.

Ludovica De Masi


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