Domenica 15 ottobre anche in Calabria torna “Seminare il futuro”


Appuntamento a Isola Capo Rizzuto su un terreno confiscato alle mafie

Domenica 15 ottobre torna in tutta Italia, e anche in Calabria, “Seminare il futuro”, l’iniziativa di semina collettiva che offre l’opportunità di rinnovare l’antico gesto della semina a spaglio, cioè con le mani, condividendolo con persone che riconoscono lo straordinario valore racchiuso in un chicco. “Perché è dal seme che nasce la vita” ribadisce il promotore del progetto culturale “Naturium”, Giovanni Sgrò, che condivide e sostiene questa importante campagna di sensibilizzazione ambientale.

“Noi siamo tra il cielo e la terra, tra questi dobbiamo creare la comunicazione”, chiarisce Peter Kunz fondatore, insieme a Ueli Hurter, dell’iniziativa, nata nel 2006 in Svizzera e portata in Italia da EcorNaturaSì nel 2011. Seminare il futuro rappresenta, inoltre, un modo per ribadire l’importanza delle sementi biologiche e biodinamiche che costituiscono la più valida alternativa agli Ogm. Le sementi scelte per la semina, infatti, provengono da un processo che punta a ottenere piante sane, robuste e riseminabili, rinunciando all’uso di ibridi e alla manipolazione genetica.

In Calabria, l’appuntamento è per le ore 10 in località “Cepa” di Isola Capo Rizzuto. Come spiega Raffaella Conci, della “Cooperativa Terre Joniche – Libera Terra”, l’attività di semina avrà luogo su un terreno confiscato, utilizzato esclusivamente per rotazioni di agricoltura biologica. Quest’anno si pianterà del favino, utilizzato per alimentare e rinvigorire i campi, tra un anno e l’altro, rispetto alle colture di cereali. La cooperativa opera a Isola Capo Rizzuto dal 2013, portando avanti numerosi progetti, anche in campo turistico. L’attività principale resta, comunque, l’agricoltura biologica con l’obiettivo di occupare stabilmente lavoratori con problematiche di disabilità.


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