Due parole, e basta, su Trump


trump Attenzione qui: quelli che negli USA protestano per l’elezione di Trump non stanno sostenendo, che so, l’illegittimità dell’elezione o brogli elettorali; no, essi ammettono tranquillamente che gli elettori, in maggioranza, hanno votato Trump, però non dovevano farlo. Per la seicentosessantaseeima volta abbiamo la prova che i democratici sono democratici solo fin quando conviene a loro! Ovvero, come hanno osato, i volgari statunitensi del ceto medio, votare Trump mentre niente di meno che lady Gaga tifava Clinton? Ragazzi, lady Gaga! Offro una cena a chi riesce a immaginare quanto poco io possa tenere in considerazione il parer di lady Gaga su qualsiasi argomento umano.

 Attenzione bis: non solo Trump ha vinto, ma camera e senato solo solidamente repubblicani. Se la democrazia è democrazia, ciò significa il fallimento totale della politica dei democratici americani.

 A proposito, nego ogni riferimento alla politica italiana: repubblicani, democratici e qualsiasi altra cosa in USA non hanno niente a che vedere con omonimie italiane. Né io penso di aver vinto perché ha vinto Trump a non so quante migliaia di chilometri da casa mia. Tanto meno, Trump o non Trump, ciò ha a che vedere con il referendum: al quale voterò sì. Chiarito questo, torniamo agli USA.

 La Clinton era sostenuta dal fior fiore del politicamente corretto: femministi, progressisti, immigrazionisti, terzomondisti, buonisti, da tutti quelli che, a sentirli parlare, paiono tutti san Francesco d’Assisi, ma non risulta mai abbiano fatto nulla personalmente, anzi delegano la bontà agli altri. Anche in Italia, a Capialbo, dove i compagni hanno le ville, hanno detto che non vogliono “migranti” esattamente come a Goro; e mica vorranno pretendere che io condanni Goro e dica che a Capialbo hanno fatto bene! Ebbene, lo dicono!

 Obama ebbe il Nobel per la pace. A parte che questo Nobel è una patacca del parlamento norvegese e non un giudizio dell’Accademia svedese come il Nobel vero, Obama e la Clinton hanno scatenato un mucchio di guerre, e le hanno pure condotte malissimo. Hanno abbattuto e assassinato Gheddafi, e da allora l’Italia è invasa. Hanno tentato di abbattere il legittimo governo siriano. Del resto, le guerre americane le hanno mosse più i democratici che i repubblicani: fu Kennedy a mandare i “consiglieri militari” in Vietnam, tanto per fare un esempio.

 Obama conduceva una politica minacciosa nei confronti della Russia. Spero Trump mantenga fede al suo programma di buoni rapporti con Putin.

 Come tutti i repubblicani, Trump è tendenzialmente isolazionista, o almeno lo spero. Meno America c’è, più gli Europei saranno costretti a una politica estera e militare autonoma. Ed è regola della storia che una politica estera diversa provochi anche una diversa politica interna.

 Per queste ragioni io sono attento all’elezione di Trump, mentre mi sarebbe molto spiaciuta quella della Clinton.

 Ora aspetto sei mesi, poi comincerò ad accorgermi se quanto ora confusamente credo d’intuire risponderà ai fatti.

Ulderico Nisticò


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