E buon Natale sia


Per far gli auguri, ricapitoliamo qualcosa sul Natale in Calabria.

  • “S. Andria (30.11) porta la nova; a li quattru (4.12) Varvara; a li sia, Nicola; all’ottu, Maria; a lu tridici, Lucia; lu vinticincu, lu Veru Misia”. Questa è la scadenza delle feste di dicembre.
  • Da S. Lucia a Natale sono dodici giorni, detti, con curiosa parola grecolatina, i “catamisi”, o tutta latina “calendi”: ogni giorno consente la profezia meteorologica di un mese dell’anno seguente.
  • “A Santa Lucia, nu passu e puddhia (gallina); finu a Natali, nu passu di cani; e Natali ‘mpoi, nu passu di voi”: così si allungano le giornate. Il Solstizio (Solis statio) è il 21 dicembre; ma la credenza popolare è che S. Lucia sia il giorno più corto, e la “luce” torni nel giorno della Santa.
  • Le Vigilie erano “di magro”, con divieto di carne: perciò pesce e altri cibi “magri” come le zeppole. A Natale, si dovrebbero mangiare tredici portate. Nei giorni di festa, si mangiano torroni, mostaccioli, susumelle, nacatuli (significa piccola culla!), sammartini. I ragazzi andavano per le case e cantavano così: “Si mi dati da sammartina, vostra fijjia è na reggina; si mi dati na nacatula, vostra fijjia è na papatula”.
  • I regali si fanno solo per la Befana, l’Epifania; si dice anche i “Vattisimi”, traduzione cristiana della Presentazione di Gesù al tempio. Babbo Natale con le renne, Santa Klaus e simili sono recenti e televisivi. Lo stesso per l’albero. Si sovrappongono, con tutta evidenza, primigenie tradizioni legate alla morte e resurrezione del “Sol invictus”, alla Natività, collocata a dicembre convenzionalmente e senza indicazioni evangeliche a tale proposito.
  • La tradizione cristiana è quella del Presepe, il recinto di animali (“praesaepe”) in cui, secondo Luca, trovò alloggio la Santa Famiglia “perché non c’era posto per loro nell’albergo”, zeppo per il censimento. Si rappresentano, con artistiche statuette, i pastori, però anche la vita di un sano ambiente di paese con le sue molteplici attività. Spiccano alcune figure: l’Incantato, che è simbolo dello stupore religioso che trascende ogni ragione e travolge la coscienza; e i Magi.
  • Infatti, Cristo è venuto per tutti, per i pastori come per i re e dotti, quali sono i tre arcani personaggi. Torneremo presto su questo argomento, e fin d’ora sappiate che il 4 gennaio 2017 alle 18, nella chiesa del Monte di Catanzaro, sarà dedicato loro uno spettacolo di canto, musica e recitazione.
  • Stefano è il Protomartire. La tradizione popolare vuole fosse anche il primo miracolo di Cristo: una donna sterile finse di portare anche lei un bambino, e al piccolo inganno di lei Gesù diede la vita di un neonato vero.
  • Buon Natale a tutti.

Ulderico Nisticò


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