“Epitome” a Chiaravalle


 La ferrovia Bari – Reggio, tracciata in due direzioni, s’incontrò a Soverato nel 1876: badate alle date. Il progetto era di Ferdinando II (1830-59), i soldi erano stati stanziati da lui stesso, ma tutto restava fermo in attesa di non si sa che: secondo il De Sivo, per richieste di varianti, per insistenze a far passare il tutto da qui invece che da lì; e si aggiunse una causa per ricorso di una ditta… insomma, cadde il Regno delle Due Sicilie, e niente ferrovia Bari – Reggio; anzi, niente ferrovie da nessuna parte, tranne la tratta Salerno – Capua per un totale di chilometri 99, manco 100. “Ma la prima ferrovia d’Italia fu la Napoli – Portici”, singhiozzano orgogliosi i neomeridionalisti… Ahimè, nella vita non conta chi parte, conta chi arriva!

 Anche la statua della Madonna di Torre, chiesta a Ferdinando II nel 1858, poi a Francesco II, arrivò a Torre quando da un pezzo regnava Vittorio Emanuele, che ne risulta donatario, lui che ben poco se la diceva con le Madonne e molto con donne di basso ceto! La donò, diciamo, a sua insaputa come la casa di Scaiola.

 Per le stesse ragioni di fondo, nel 1860 comandava la Sicilia il principe Ruffo di Castelcicala, il quale vantava un passato di rispetto, essendo stato aiutante di campo di Wellington a Waterloo: badate alle date, era il 18 giugno 1815! Questo vecchio bacucco, che da molti anni poteva trovarsi in lussuosa casa di riposo, doveva invece affrontare Garibaldi. Dopo le prime grame figure, venne sostituito con Lanza, che aveva solo 72 anni! Più o meno altrettanto decrepito Landi, quello di Calatafimi. Ragazzi, roba da fare impallidire la peggiore legge Fornero!

 Un passo indietro: nel 1854 inizia la Guerra di Crimea che turba il Mediterraneo, e il Regno DS tace come un pesce; nel 1856 Cavour parla a Parigi come se rappresentasse tutta Italia, e il Regno DS tace come un pesce; nel 1859-60 Napoleone III e Cavour si dividono le conquiste a Nord e nel Centro, e il Regno DS tace come un pesce; intanto Garibaldi si aggira in poncio colorato per Genova, e fa sapere al mondo che sta partendo per la Sicilia, e il Regno DS tace come un pesce.

 Insomma, questo diremo stasera, che il Regno cadde per mere cause politiche: mancanza di politica estera, gravissime carenze militari, assenza di un partito borbonico, come del resto anche di un partito liberale. Tutto il resto, sono invenzioni autoconsolatorie.

 È uguale a oggi, che il Meridione è l’ultimo d’Europa; e la Calabria, ultimissima!

Ulderico Nisticò


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