Festival d’Autunno, le “ombre” di Capossela pronte a conquistare il Politeama


Il concerto farà tappa a Catanzaro il prossimo 17 novembre

C’è molta curiosità tra i fan di Vinicio Capossela per scoprire quali saranno gli “ingredienti” del nuovo concerto “Ombre nell’inverno” che presenterà al Teatro Politeama di Catanzaro il prossimo 17 novembre. L’attesa la sta creando lo stesso Capossela che a qualche giorno dalla partenza del tour, il prossimo 11 novembre a Carpi, ha rilasciato alcune interviste nelle quali fa capire che lo spettacolo sarà molto diverso rispetto a quello proposto nell’ultimo tour.

UN CONCERTO CON TUTTO IL MEGLIO DELLA SUA PRODUZIONE
Non ci saranno, infatti, soltanto le “Canzoni della Cupa”, titolo del suo ultimo album, ma un po’ tutto il meglio della sua produzione che, in questi anni, lo ha portato ad essere considerato un artista tra i più apprezzati della sua generazione. Un cantautore capace di restituire, con la forza di testi e ritmi magistralmente congegnati, temi di vario genere. Il precedente tour – “Ombra. Canzoni della cupa e altri spaventi” – e gli appuntamenti estivi denominati “Atti unici e qualche rivincita” hanno riscosso successo di pubblico e apprezzamenti dalla critica che ha riconosciuto la grande abilità di Capossela nel realizzare la cosiddetta “sospensione dell’incredulità”. Il nuovo progetto si preannuncia ancora più entusiasmante. Lo spettacolo si svolge attorno a un bidone che assieme al fuoco genera ombre. «”Ombre nell’Inverno” sarà il congedo, in teatro, della stagione della Cupa e dell’Ombra, nella strettoia del finale di anno, il collo di clessidra di tutti i conti in sospeso. La stagione dell’avvento e delle epifanie. Il nostro ultimo giro di danza – scrive Capossela – prima del dissolvimento nel nuovo tempo. Col declinare del sole le giornate si accorciano e le ombre si fanno più lunghe. Si proiettano nell’inverno incombente».

LE OMBRE DI ANUSC CASTIGLIONI PROTAGONISTE SUL PALCO
E cosa rappresentano le ombre se non gli spettri personali che ci parlano di noi e della nostra parte più intima? L’inverno diventa così la “stagione del racconto, della solitudine condivisa”. E in una scenografia di teatro d’ombre, ognuno potrà fare i conti con « i propri abbandoni, i propri spettri personali, i propri errori che hanno generato erranze». Ogni spettatore, ogni persona presente «porterà al fuoco “un cerino miracoloso” che lo alimenterà di racconti» tutti diversi ma tutti nati dalle esperienze di ogni giorno. Ad ispirare il soggetto delle ombre «Roberto Casati con il suo libro “La scoperta dell’ombra” e Anusc Castiglioni, un’artista che lavora con le ombre. Il tema del riflesso è vasto e molto interessante. In scena ne lascio ad Anusc lo svolgimento. Le abbiamo ricavato uno spazio in fondo al palco e lì lei lavora con il buio e la luce».

A CATANZARO DOPO I SUCCESSI INTERNAZIONALI
«Ho deciso di chiudere questa XV edizione del Festival d’Autunno – spiega il direttore artistico Antonietta Santacroce – con un artista già ospite del Festival in alcune edizioni passate, nelle quali ha sempre stregato il pubblico per la grande capacità di rinnovarsi ogni volta, presentando spettacoli sempre nuovi, onirici ed evocativi, ma con un unico denominatore: una straordinaria sensibilità d’artista che traspare sul palco e che colpisce lo spettatore, anche quello che non conosce a fondo la sua produzione. Come è successo, ad esempio, nella sua tournée europea. Lo ha raccontato lo stesso Capossela: si è esibito in diverse città dove il rischio concreto era quello di non essere capito. In realtà la sua musica è riuscita ad andare oltre alle parole, affascinando il pubblico francese, inglese, spagnolo e tedesco».


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