Il commissario Scura boccia il bilancio d’esercizio 2014 dell’Asp di Catanzaro


“Alla fine del 2014 l’Azienda sanitaria provinciale registrava un disavanzo di circa 7 milioni e mezzo di euro”. Si legge così nel decreto con cui il commissario ad acta, Massimo Scura, ha bocciato il bilancio d’esercizio dell’Asp di Catanzaro, relativo all’anno 2014.
Il DCA n° 36 del 20 febbraio 2017, pubblicato sul sito web del dipartimento Tutela della salute della regione Calabria, contiene le motivazioni per cui la struttura commissariale non ha approvato il documento contabile che presenta la situazione economica e finanziaria dell’Asp di Catanzaro relativamente al 2014, periodo che precede la direzione di Giuseppe Perri, insediatosi il 30 marzo 2015, prima come commissario straordinario e poi come direttore generale.
“Il bilancio d’esercizio 2014 presenta una perdita di 7 milioni e 554 mila euro, in aumento rispetto all’anno precedente, in cui era stata di 4 milioni e 491 mila euro. Inoltre – si legge nel documento- la perdita d’esercizio, rapportata alle risorse assegnate, evidenzia la mancata coerenza con gli obiettivi dell’equilibrio economico e finanziario sanciti dall’art. 6 dell’Intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005”.

Nel decreto, Scura rileva che “risulta non essere stato rispettato il tetto di spesa per l’acquisto di beni e servizi stabilito con DPGR commissariale 182 del 2012 per l’anno 2013 e nel dca 42 del 21.05.2015 per l’anno 2014, nonché il disposto sul contenimento della spesa per consulenze sanitarie e non sanitarie per l’anno 2014”. Risulta inoltre che “l’azienda non ha operato nel rispetto delle disposizioni sul contenimento della spesa per il personale di cui alle legge 296 del 2006”.
Tuttavia, a tal proposito il commissario ad acta afferma che “il valore del costo del personale distinto per ruoli, sommato alle singole voci del restante personale esposte nel conto economico tra i servizi sanitari e non sanitari, non supera il tetto di spesa assegnato all’Asp di Catanzaro, relativamente al personale dipendente a tempo determinato e indeterminato.” E precisa che “lo sforamento del limite previsto sul contenimento della spesa per il personale risulta riconducibile al fatto che, nell’anno 2014, nell’organico dell’azienda non comparivano le seguenti figure: personale comandato dalla Regione, ex convenzionati; equipes psico-pedagogiche, servizio 118 e personale UOC psichiatria, il cui costo incide negativamente sulla determinazione della base di commisurazione ai fini della comparazione”.

Antonella Mongiardo


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *