Il futuro è in buone mani


A Torino, ieri, durante un corteo promosso dagli Studenti Indipendenti per protestare “contro razzismo, finto governo del cambiamento e disuguaglianze“, alcuni di loro hanno avuto l’arguta pensata di preparare due manichini con le facce di Di Maio e Salvini e dargli fuoco. Come se non bastasse, sui lampioni di piazza Castello sono state attaccate alcune foto dei leader di Lega e Movimento 5 Stelle col volto imbrattato di vernice rossa.

L’aspetto goliardico della vicenda è che il futuro dell’Italia è in mano a questi debosciati che, navigando a vista tra una fake news e manifestazioni contro la paura, si prodigano ad indicarci la giusta direzione per un paese più umano. Un paese che rispetta le diversità, non solo per il colore della pelle, ma anche nelle espressioni delle idee. Perché se qualcuno chiude i porti alle ong, è un razzista. Se bruci due fantocci, volendo (e ne sono sicuro) bruciare due individui per le loro opinioni, è un radical chic. Il clima di caccia all’uomo che molti hanno voluto affibbiare alle dinamiche nazionaliste di questo governo, non sono altro che un pretesto per accendere la miccia dell’analfabetizzazione sinistrorsa propria di molti idioti che, fomentati da un’educazione finta progressista, non vedono l’ora di poter menare le mani. Sulla falsa riga dei cortei dei Black Block.

E allora eccoli! marciano sulle città sicuri di una verità che gli è stata urlata dalle televisioni di regime e dai giornali di partito. Bruciano ideologie puntualmente indottrinati da professoroni di stirpe che forse non conoscono la materia che insegnano, ma sono maestri di quella giustizia sociale che va lavata nel sangue. Simulano lo sfregio di chi considerano un oppressore, ma vengono comandati da quei capipopolo che usano le piazze per instillare il terrore e opprimere con l’inganno i pochi neuroni degli ignoranti. I roghi sembravano un ricordo lontano, archiviato nella triste storia medievale di inquisizioni, eresie e stregonerie. Invece siamo ancora qua a ripetere gli errori che amiamo vituperare, salvo accettarli quando si tratta di difendere la propria barbarie.

Qualcuno dirà che si tratta di pochi idioti e che, di testa loro, hanno fatto una cazzata; che non bisogna dargli troppa importanza per non alimentare un clima di odio già troppo caldo; qualcuno si scaglierà con rabbia verso i due personaggi/pupazzi, perché dare la colpa è più facile che prendersela; qualcuno sfrutterà la cosa per farsi bello davanti alle telecamere.

Non preoccupiamoci di capire come salvare l’Italia dallo spread, dal deficit, dal pil, dall’ue; preoccupiamoci, invece, che il nostro essere italiani così come lo siamo adesso, è una catastrofe persino per la bestia più ripugnante.

Gianni Ianni Palarchio (Blog)


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