Il grido “Basta vittime sulla 106”


Non si smette mai di gridare in questa terra, per l’abitudine a una dialettica confusionaria, che ci accomuna e ci segna come un marchio di distinzione, e per la necessità di far valere le proprie ragioni, per elevare quanto basta una causa e portarla all’orecchio di tutti, all’orecchio di chi, ormai è chiaro, sia incline all’ascolto. Sì, perché appunto qualcuno sa essere sordo quanto basta per non riuscire ad ascoltare un grido forte e chiaro che da anni scuote la coscienza dei cittadini calabresi, delle autorità regionali, provinciali e comunali per raggiungere le cariche più alte dello stato italiano.

Parliamo della richiesta di ascolto dell’Associazione “Basta vittime sulla S.S. 106” e del suo presidente Fabio Pugliese, un giovane ingegnere portavoce delle famiglie che sulla “strada della morte” hanno perso qualcuno che amavano, rappresentante delle migliaia di persone disagiate che percorrono la Strada Statale 106 ogni giorno, con la paura che qualcosa possa succedere da un momento all’altro. Proprio ora che per l’ennesima volta gli occhi dell’Italia sono puntati al sud, su Caulonia, Reggio Calabria,  Guardavalle, proprio ora che tutta la nazione assiste alla verità dei fatti, bisogna alzarla la voce, di più, fino a sgolarsi che abbiamo bisogno di aiuto, proprio adesso che nuovamente la SS106 si è trasformata in un’informe e dissestato percorso, bisogna farlo valere quel “basta”, perché ne abbiamo bisogno; ne abbiamo il diritto tutti quanti.

Firmare la sottoscrizione dell’associazione per far sì che i provvedimenti di adeguamento vengano avviati è un dovere dei calabresi. Perché colpa non ne abbiamo, non tutti, ma non fermare il degrado e le morti su quella strada macchierebbe chiunque. Quanto realizzato da Fabio Pugliese e i suoi soci è un’opportunità immensa che va portata a termine, affinché dei frutti dello sforzo, di quel famoso grido, possano beneficiarne i nostri figli, affinché un domani il ricordo delle stragi sia solo un latente e malinconico pensiero.

Credo in una Calabria che sa gridare, credo in una Calabria che silenziosamente, in dieci secondi, firma una sottoscrizione. Credo in una Calabria migliore, in un domani non lontano, una Calabria adeguata nelle infrastrutture, perché prima o poi uno dei nostri figli potrebbe dire: Pa’, vado con degli amici a Guardavalle, ci vediamo domani. E nel domani che possiamo realizzare lui ritorna.

Link sottoscrizione: http://www.bastavittime106.it/sottoscrizione/

Salvatore Riillo


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *