Il mangia mangia alla Regione Calabria


Pago subito il tributo al politicamente corretto, e dichiaro che tutti, ma proprio tutti, persino Salerno, sono innocenti fino a sentenza definitiva. Del resto, m’interessano poco i presunti mascalzoni in quanto persone, a parte che, se responsabili, mi suscitano vomito, e spero che, se ladri, usino la refurtiva esclusivamente per l’acquisto di medicine risultanti inefficaci ma molto costose.

 Non m’importa dei colpevoli ma della colpa, e qui non c’è nulla da giudicare: i soldi europei per i poveri e, notizia freschissima, quelli per l’agricoltura, e, aggiungo io, chissà quanti altri, sono stati rubati, hanno preso strade diverse dalla loro destinazione e sono finiti in tasche di presunti lestofanti e loro parenti e sodali.

 Chissà quanti altri soldi, dal 1970, hanno fatto la stessa fine; solo che allora non se ne accorgeva nessuno, dalle parti dei palazzi di giustizia; e oggi si registra un improvviso benefico attivismo.

 Riassumendo, i fondi europei o tornano indietro per ignoranza e pigrizia di politicanti e passacarte; o finiscono in male mani.

 Ce lo dice la magistratura. E che fa, la politica? Quali provvedimenti assume? Nessuno, ovviamente. Attenzione qui: i politici sono, manco a dirlo, colpevolissimi; ma essi stessi non potrebbero rubare manco una matita senza la volenterosa e complice collaborazione di tutta la baracca, dai presidenti delle “in house” alla Ruberto, fino all’ultimo degli uscieri. Quando serve, si utilizza anche la mafia; ma, di solito, non quella vera e propria, bensì la zona grigia, i mezzo mafiosi, i Calogero Sedara che non giurano per Osso e Mastrosso e non mangiano la capra ma i fondi europei e caviale nei salotti bene.

 Non illudiamoci perciò che la Calabria sia sana tranne i politici; la corruzione è una regola e non un’eccezione. Ed è una corruzione dolce, gentile, sorridente, amicale. E non si limita ai soldi materialmente intesi: arriva ai concorsi, e persino negli aerei mondi della letteratura, a far diventare grande scrittore il primo imbrattacarte depresso e dialettofono, però amico degli amici.

 Del resto, i politici corrotti non scendono dal pianeta Marte: vengono candidati ed eletti alla luce del sole; e almeno due terzi dei loro elettori sanno benissimo per chi votano e per quale scopo lo votano.

 A cosa serve scrivere ciò? A niente, ovvio. Tutti mi diranno che ho ragione e che sono d’accordo con me “non al cento per cento ma al mille per mille”, anzi “lo hanno sempre detto… “, per poi strizzare l’occhio a chi sanno loro.

Ulderico Nisticò


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