Il mio sangue, nessuno, può levarlo


soverato_spiaggiaGeograficamente la città di Soverato è situata nel golfo di Squillace tra Copanello e Guardavalle. Negli anni da residente ho avuto la fortuna di viaggiare verso Rom0a, Milano, Loano, Genova, Firenze, Bologna, Trento, Pisa, Palermo, Catania, Cagliari, Bolzano, Verona, Stresa, Modena Bari, Foggia, Trani, Napoli, Salerno, Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, Londra, Toronto, New York, Lourdes. Ho viaggiato in aereo, in autobus, in macchina per una miriade di fattori come laurearmi, sostenere esami, partecipare a dei corsi di formazione, ma anche per motivi sportivi, per turismo, o essere presente alle lauree delle figlie o della consorte. Negli anni sono ho maturato un pensiero positivo grazie agli esempi positivi di un padre falegname e di una madre casalinga. Viaggiando sui mezzi di trasporto ho avuto il piacere comunemente di dialogare  o  ascoltare le opinioni degli altri viaggiatori. Non mi è mai dispiaciuto di vivere a Soverato, avendo sempre positivo sorriso. Mi piace passeggiare o andare in bicicletta sul lungomare insieme a due cari amici, o prendere un buon caffè nei bar di Soverato. Non mi stanca dover apprezzare il mare jonio o di osservare ciò che mi circonda.

Non parlo mai con rabbia, non parlo per raccontare le mie insoddisfazioni, riesco a pensare positivo e non porto rancore a nessuno. Sogno ancora con il segno positivo, non mi piace esternare facili accuse e, soprattutto non inseguo le tante fandonie dei giorni nostri. Ho utilizzato per decenni la stazione di Soverato. Ho viaggiato sulle mitiche Littorine che, oggi, sono in via d’estinzione. Ho utilizzato il materiale ruotante a disposizione messo in servizio delle FF.SS. e dal nome storico di Romano, il  Milano, il Bari. Treni spesso affollati e pieni di grandi pacchi di cartoni che emanavano un dolce odore di mandarini o di  portugalli, formaggio di pecorai, peperoncini rossi, verdi, fighi d’india, limoni che viaggiavano anzi emigravano con loro proprietari. La Calabria continua a essere sputtanata, eppure sono tantissimi i calabresi dal grande cuore e dalla  grande sensibilità.

Sono orgoglioso di essere un Soveratano ma anche Calabrese. Sono orgoglioso degli Ulivi che crescono in tutta la Regione,che hanno la forza di rinascere  anche dopo essere stati incendiati da mani cattive dalle mani di uno stupido piromane. Soverato non può essere smaterializzata, perché è piccola, solo 7 chilometri quadrati. Soverato  si culla in  un mare meraviglioso, sotto un cielo azzurro, una bianca spiaggia, un sole stupendo, una natura naturale  che ha la forza di rispondere positivamente alle esigenze etiche  dei soveratesi. Natura che va però  inquadrata nella giusta maniera. Una natura  che esprime un positivo contenuto finalistico attraverso un ambiente pieno e, non  etichettabile con  vuote e semplicistiche frasi speculative. E’ competenza del legislatore comunale investire su tutte le materie naturali presenti in città e soprattutto  difendere sia il criterio della proporzionalità che quello dell’adeguatezza. Negli ultimi decenni è capitato, che i sindaci di Soverato non siano riusciti a individuare un interesse dominante o una  materia prevalente. Non si governa Soverato avendo la sindrome  “ dei mass Media”.

Enrico  Vaccaro


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