Inchiesta Sacal, solidarietà a Enzo Bruno dai consiglieri provinciali di maggioranza


I consiglieri provinciali di maggioranza Marziale Battaglia, Giovanni Costanzo, Marco Polimeni, Ciccio Severino, Aquila Villella, Elisabeth Sacco e Davide Zicchinella esprimono la propria solidarietà e vicinanza al presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno e si dicono certi che “dall’inchiesta della Procura sulla gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme in corso emergerà la sua completa estraneità ai fatti contestati. Nell’esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura – scrivono ancora i consiglieri di maggioranza – siamo certi che si farà chiarezza sull’intera vicenda in tempi brevi. Nel frattempo chiediamo al presidente Bruno di continuare nel proprio operato amministrativo con l’impegno, la passione e la determinazione di sempre, continuando un percorso virtuoso all’insegna della legalità e della trasparenza che in questi mesi, complicati dal punto di vista politico e amministrativo per l’Ente intermedio in trasformazione, hanno consentito alla Provincia di garantire servizi di qualità e sicurezza ai cittadini”.

“L’esposizione mediatica non deve offuscare le qualità umane, amministrative e politiche del presidente Bruno nella sua funzione di componente del Consiglio d’amministrazione della Sacal già nel 2015 aveva chiesto l’azzeramento dei vertici della Società aeroportuale al fine di evitare speculazioni e strumentalizzazioni – ricordano i consiglieri di maggioranza -. In quella occasione Bruno chiese le dimissioni di tutto il Cda per consentire agli indagati di essere liberi di dimostrare la loro innocenza, alla magistratura di svolgere il proprio ruolo, e alla Sacal di poter avviare i programmi prossimi nell’interesse della Calabria scevra da pregiudizi e speculazioni di qualsiasi genere. Oggi – concludono i consiglieri di maggioranza – dimostrando serietà e coerenza con le posizioni assunte in quella occasione, il presidente Bruno si è immediatamente dimesso dal CdA della Sacal, per dimostrare serenamente la propria estraneità ai fatti”.


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