Intitolare “Torre Capo Sud” la ciminiera della ex-liquichimica a Saline Joniche


Stele e Museo Garibaldino sul Lungomare di Melito P.S.

Lo propone Domenico Lanciano che nel 1999 ha “lanciato” il Progetto Capo Sud Calabria. Si tratta di rilanciare a livelli internazionali un utile “marketing territoriale” pure per tutto lo Stretto

Geograficamente la Calabria risulta essere la regione più a sud della penisola italiana e, nel contempo, con Melito Porto Salvo, una delle tre punte più a sud del continente europeo (prima Punta Tarìfa in Spagna vicino allo Stretto di Gibilterra e seconda Punta Matapan in Grecia). Ci sarebbe da fare, perciò, una stretta alleanza con questi punti estremi che formano il cosiddetto “tridente mediterraneo” e gemellarsi con “Capo Nord” europeo che risulta essere in Norvegia. Si tratta di realizzare un serio “marketing territoriale” che valorizzi produttivamente, turisticamente e culturalmente non soltanto l’intera Calabria e, in particolare, la zona che va da Brancaleone a Scilla, ma tutta l’area intermetropolitana dello Stretto di Messina.

Questo in sintesi il “Progetto Capo Sud” che Domenico Lanciano (classe 1950, giornalista calabrese trapiantato in Molise, già noto nel 1986-88 per la provocazione di “Badolato paese in vendita” contro lo spopolamento del suo e degli altri borghi euro-mediterranei) ha presentato per iscritto nel settembre 1999 all’allora presidente dell’Amministrazione provinciale di Reggio, Cosimo Antonio Calabrò, il quale aveva promesso di realizzare immediatamente una stele che indicasse in modo monumentale e proficuo il punto più a sud d’Italia che le autorità marittime avevano collocato in Melito Porto Salvo, più o meno presso la stele già precariamente esistente e dedicata allo sbarco dei Mille di Garibaldi, proprio dove adesso sorge il “Museo Garibaldino” (che purtroppo risulta essere molto trascurato). Un’altra sintesi del “Progetto Capo Sud” può essere letta, assieme ad altre pagine, sul sito www.caposud.eu aggiornando l’indirizzo mail in “mimmolanciano@gmail.com” e numero di telefono mobile in “334-7727454”.

Dopo quella proposta del 1999 sono nate tra Brancaleone e Scilla numerose aziende riportanti il nome “Capo Sud” che ha dato denominazione pure alla “Comunità Montana” (adesso è “grecanica”) e alla squadra di volley femminile di Reggio Calabria militante nella serie A nazionale. La vicenda “Capo Sud” ha goduto del sostegno di numerose autorità, persone e personalità di questo territorio che Domenico Lanciano, con riconoscenza, ha voluto elencare nel 2007 (riportandone anche le fotografie e i meriti) nel secondo volume del “Libro-Monumento per i miei Genitori” in quasi cento intense pagine, mentre dall’autunno 2012 alla primavera 2013 (in dieci puntate settimanali sul sito di Messina www.costajonicaweb.it) ha riportato anche gli aggiornamenti in lunghe e documentate “Lettere a Tito”.

Adesso, a quasi 19 anni da quella proposta, Domenico Lanciano (il papà di Capo Sud come ama considerarsi) propone alle autorità dell’area dello Stretto, attraverso questo comunicato-stampa come “lettera aperta”, di denominare “Torre Capo Sud” l’imponente ciminiera della ex Liquichimica di Saline Jonio, rilanciando adeguatamente il progetto con una utile valorizzazione a 360 gradi di questo importante “marketing territoriale” che non è altro se non una potenziale “gallina dalle uova d’oro” se si lavora bene.

Torre CAPO SUD ex Liquichimica e SS 106 a Saline Joniche


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