Italia pecorella


Enrico, granduca di Lussemburgo, sarebbe per nascita un Borbone Parma, però se ne guarda bene dal farlo sapere in giro, e si fa chiamare Nassau come la mamma. Incurante del prosciutto, di Giuseppe Verdi e degli stessi propri avi che erano di lì, dev’essere anche un bel ciuco in geografia, se ordina la chiusura dei porti del Granducato sui mari Atlantico, Mediterraneo, Indiano, Baltico, Pacifico, del Nord, Antartico e Artico, e ciò ignorando che il suo vastissimo Stato non ha sbocchi nemmeno in una vasca da bagno. Consultare cartina.

Nel dubbio, però, chiude i porti ai “migranti”; e così fanno tutte le Nazioni di questa bella e così unita Europa. Tutte, tranne l’Italia, che, nella persona di Minniti, se ne torna da Tallin a pesci in faccia: è roba di mare, no?
Poi ci metteranno una toppa, l’Europa o ci passerà più soldi, o, se noi “accogliamo”, chiuderà un occhio o due sulle innumerevoli falle dei nostri conti pubblici… Il problema dei “migranti” diventerà “insostenibile”: non lo dico io, lo dice il solitamente compassato Mattarella; le tensioni sociali, finora sopite, cresceranno. L’Italia, quando ha un problema, rinvia: “Mo vidimu”, si dice in Calabria.
Torniamo a Tallin, simpatico e colorato borgo dell’Estonia: vi consiglio una visita. L’Europa ha detto che se la deve vedere solo l’Italia, e che le navi spagnole, britanniche e di qualsiasi altra bandiera del mondo continueranno a traghettare forestieri dall’Africa all’Italia e solo all’Italia.

Minniti ha balbettato, ha usato un linguaggio pecorello, ha supplicato… esattamente il contrario di un linguaggio diplomatico intelligente, che invece è fatto di “ballons d’essai”.
Ballon d’essai è un’espressione francese desunta dal linguaggio, caro a Napoleone, dell’artiglieria: alla lettera, colpo di prova, di aggiustamento, per vedere che fa il nemico. Esempio, l’Austria, che ha minacciato niente di meno che i carri armati (i quattro carri che ha!), per far capire all’Italia che non scherza. Esempio, la Francia, la quale dice che una cosa sono i “profughi”, il 5% del problema, e tutt’altra i “migranti”; e respinge a randellate. L’Italia, bela; anzi, per far sapere quanto siamo polli, Renzi insiste con lo ius soli nonostante la legnata elettorale. Minniti usa un linguaggio sbagliato, e sussurra quando invece servirebbe la voce grossa, molto grossa.
Ora divertiamoci a immaginare che l’Italia chiuda i porti alle navi straniere – mica è il Lussemburgo, ne ha tanti – e faccia sapere in giro che ritira la sua flotta entro le acque territoriali: 12 miglia marittime. Poi mandi le foto del primo naufragio a tutti i governi d’Europa, tutti, anche quelli che non fanno parte dell’UE come Svizzera, Norvegia, Andorra, San Marino, e scusate se dimentico qualcuno!

A proposito di stranieri: se una ONG si rifiuta di ricevere a bordo agenti di polizia, con ciò stesso confessa di avere del marcio da nascondere; perciò, attracchi altrove.
Al contrario, l’Italia occupi le coste libiche. Ne ha la forza? Uh, basta che richiami i diecimila bene armati e molto bene addestrati militari che si trovano in Bosnia, Libano, Afghanistan, Iraq eccetera; e così metta nei guai l’indotto e pacioso granduca di Lussemburgo, il quale sarebbe costretto a partire in guerra, ripassandosi così le gesta del suo remotissimo antenato Alessandro Farnese; o la Merkel, che dovrebbe in fretta ricostituire l’esercito del Reich con elmi e labari e inni marziali; o Macron, che per mandare truppe al nostro posto dovrebbe trasferire quelle con le quali la Francia in Africa fa sporchi affari con i più corrotti tiranni tipo Bokassa…
Occupi le coste libiche vuol dire che truppe italiane s’impadroniscono dei porti e attracchi, e controllino ogni uscita e la impediscano. In caso di minaccia o attacco, reagiscano come previsto dal diritto internazionale fin da quando Romolo fondò uno Stato sul Tevere.
Lo so che si scatenerebbe un putiferio interno, con piagnistei e con violenze; e che l’Europa protesterebbe… Beh, pazienza, mica si può essere tutti d’accordo con tutti su tutto. L’Europa farfuglierà, è vero: ma credo che sarebbero con noi Trump e Putin.
C’è l’articolo 11 della costituzione… Non preoccupatevi: quando hanno scritto tale carta, hanno pensato a tutto e al contrario di tutto, per tenere contento chiunque; e c’è anche l’articolo 52. Ripassatevelo.
Tranquilli, sono solo sogni. L’Italia reale continuerà a mantenere, cellulare in mano, i minori non accompagnati che oziano sulle panchine di Soverato; i CARA proseguiranno nel mangia mangia; i giornalisti tenteranno ancora di spacciare per donne gli sbarcati maschi…
L’Italia fu sempre la parente povera d’Europa, male accettata nel consesso continentale; tranne durante il Ventennio, ma poi abbiamo perso la guerra in buona parte per colpa dello stesso Ventennio, e di nuovo giù. Il motivo profondo è che le altre Nazioni, anche il Lussemburgo, hanno sì partiti e correnti e filosofi, però quando si tratta di politica estera, l’interesse nazionale viene prima di qualsiasi idea, ubbia, utopia e seppie mentali. In Italia, “Franza o Spagna, basta che se magna”, e anche Lussemburgo. E i partiti, e peggio quelli in buona fede, non esitano ad affermare ciascuno se stesso anche contro l’interesse nazionale. Gli stranieri lo sanno, e si regolano, incluso il nostro Enrico.

Ulderico Nisticò


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