La 106 al buio e i soldi per la Trasversale


trasv Nella veste di presidente onorario del Comitato Trasversale, e attivista effettivo, ora voglio parlare della 106.

 La sera del 23, primo giorno di autunno, mi attardo in campagna e dimentico che ormai alle 19 e 30 è quasi notte; tra una cosa e l’altra, arrivo al bivio di S. Andrea alle 20. Percorro il tratto fino a S. Sostene, e ho una triste impressione di pesto buio: né una luce qualsiasi pubblica o privata, e fin qui posso capirlo, ma nemmeno un catarifrangente. Un qualcosa a S. Sostene, poi di nuovo l’assenza di ogni fonte di luce; i catarifrangenti o mancano o devono essere ormai consumati dal tempo e dalle piogge. Spero in Davoli Marina, ma devo costatare che, stante l’autunno e l’orario, i negozi sono ormai chiusi; l’illuminazione pubblica è rara e fioca. Buio sul ponte d’Ancinale, poi; e fino alla stazione di Soverato.

 Non credo sarebbe difficile e costoso mettere una luce qui e lì; o almeno collocare catarifrangenti dove non ci sono, o rinnovare quelli consumati dai decenni.

 Due terzi degli incidenti della 106 sono causati da pessima guida e tentativi criminali di sorpasso sul ponte – ne vedo quasi ogni volta! – e ragazzini su auto sproporzionate alla loro pochezza; vero: ma anche la strada fa la sua parte, e dei chilometri avvolti dalla più cupa oscurità non aiutano certo un traffico sicuro. Facciamo qualcosa, e prima, senza aspettare il morto per uscirsene sui giornali con i “coccodrilli” e le frasi fatte.

 Approfitto per restare sull’argomento strade, ma Trasversale. Ricordo che, attorno al 21 giugno, Solstizio d’estate, io ho pubblicamente dichiarato voler far finta di credere che ci siano, e disponibili, i soldi per il tratto Gagliato – 106 alla rotatoria Davoli – Satriano. Ho detto avere intenzione di attendere fino al Solstizio d’inverno, cioè il 21 dicembre. Intanto è trascorso l’Equinozio d’autunno.

 È trascorso l’Equinozio, 23 settembre, e non abbiamo visto niente, né un esproprio, né due studenti del Geometra con le loro macchinette, né un più moderno drone a prendere, volando, misure: niente! E mi pare difficili che tutto ciò avvenga nei prossimi piovosi e nevosi invernali mesi. Per i cultori del dialetto, ecco una parola antica che calza benissimo con le nostre vicende: la parola “verniticu”, da “hibernus”; ecco, la situazione è proprio “vernitica”, e il 21 dicembre è quasi in arrivo!

 Ma io aspetterò quell’antivigilia di Natale, poi tornerò a proporre la mia soluzione, che è rapida ed economica: prendere la provinciale 148 e adattarla a statale; prendere la statale 182 tratto Laganosa, cederla al Comune (tanto, una comunale ormai è!), e tracciare un chilometro da Turriti alla rotatoria.

 Ci vediamo il 27 dicembre?

Ulderico Nisticò


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