La Regione, i fondi europei e l’8.4%, cioè -95.6


 In un mio scritto di ieri ho espresso le più ampie lodi all’operato della Corte dei conti circa la Regione Calabria. Se qualcuno ha pensato a una mia qualche critica, ebbene, è un malpensante, e ci ripensi. Come potrei mai, io, misero mortale, eccepire qualcosa sulla Corte dei conti? E già, in fin dei conti…

 La Corte, tra una bastonata e l’altra alla Regione di cui approvava, bontà sua, il bilancio, ha informato il mondo che la detta Regione ha, nell’intero 2017, 365 giorni, speso l’8.4% dei fondi europei; ovvero, ogni giorno, lo 0.02%. Abbiamo una Regione che non spende, parsimoniosa!

 I fondi europei sono soldi che l’Europa manda alla Calabria affinché migliori le sue povere e antiquate condizioni di terzultima del continente. Sono soldi assai, che, se utilizzati, farebbero del bene a molte singole persone, e alla comunità calabrese in toto. Sono soldi che non vengono utilizzati, e perciò l’Europa li manda, giustamente, a qualcun altro.

 Io non sono consigliere regionale, e del resto i consiglieri regionali di centro(destra) tutto fanno, nella vita, tranne che l’opposizione a Oliverio, o andare a vedere se spende i fondi. Io dunque, non essendo consigliere, non posso sapere cosa la Regione non ha speso in fatto di agricoltura, allevamento, turismo, industria…

 Però un pochi m’intendo di cultura, e perciò osservo che la Regione, in quel tisico e cachettico 8.4%, non comprende, che io sappia, quasi nulla per la cultura. E qui si rende utile qualche esempio:

  • nel 2016 correva il centenario della nascita terrena di s. Francesco di Paola: la Regione ha fatto zero;
  • nel 2018, è un secolo dalla Prima guerra mondiale; la Regione ha fatto zero;
  • hanno ricordato il centenario di Scanderbeg, ma, a parte la presenza di Mattarella e i luoghi comuni sulla pace nel mondo, la manifestazione mi è parsa di molto modesto livello culturale;
  • nel 2019 c’è la confinante Matera capitale della cultura: la Regione ha fatto zero;
  • nello stesso 2019, sarà il centenario della beatificazione del suddetto Francesco: che farà mai, la Regione?
  • la Calabria è zeppa di storia e occasioni culturali in genere: che fa la Regione, a parte i piagnistei e i “prodotti tipici” nei Neoafricoti pro campagna elettorale?

 È anche così che la Regione spende SOLO l’8.4% dei fondi europei, cioè ne rimanda indietro il  95.6, con immenso gaudio di Milano, Dublino e tutti gli altri governi ed enti europei che invece ci sanno fare.

 Perché noi non ci sappiamo fare? Per due motivi:

  • la classe politica è men che mediocre, culturalmente parlando; e se per cultura non intendiamo ripetere libri a memoria;
  • funzionari e impiegati sono una manica di ignoranti con laurea o diploma; e la mamma ha raccomandato loro di non firmare mai niente, manco una cartolina.

 Conclusione: se la Regione pensa sia inesatta l’accusa di aver speso SOLO l’8.4, lo faccia notare alla Corte dei conti; se invece è vero, si vergogni di esistere, e ciò da A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio stesso assessore, poi Oliverio con Viscomi, tutti di centrosinistra, e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi, costoro di centro(destra).

 Ma, a tutt’oggi, non ho letto manco uno sparuto commentino: e siccome chi tace acconsente, ecco dimostrato che la Regione ha speso, nel 2017, solo l’8.4%. Mentre la Calabria è, tranne due posti disperati, l’ultima d’Europa.

Ulderico Nisticò


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