La strada della morte e l’imbecille di turno


 Me ne tornavo dalla campagna, oggi 16 attorno alle 10. Sul rettifilo, chiamiamolo così, tra S. Andrea e S. Sostene, segnato da una ferrea striscia continua, ho incontrato l’imbecille di turno; in mancanza di nome, lo chiamerò così, più brevemente, imbecille.

 L’imbecille in parola, non appena visto un tratto mezzo libero, decide di sorpassarmi. Io decido di impedirglielo collocandomi lungo la mezzeria. E faccio bene e a me e all’imbecille, perché intanto arrivava in senso contrario una bella fila di auto.

 Se l’imbecille fosse stato causa di un incidente con proprio danno, peggio per lui; era però assai probabile che il danno coinvolgesse altri e me, il che, in particolare per l’ultimo accenno, mi sarebbe parso assai assai più grave.

 Se fosse successo il disastro, ecco i giornalisti locali correre a scrivere “la strada della morte, prontamente intervenuti, indagini a 360 gradi”; e l’imbecille, se ci restava secco, diventava “vittima” invece che colpevole.

 La strada è quella che è, e urgono interventi radicali. Vero, ma gli imbecilli di turno vanno pesantemente sanzionati, e pubblicati con faccia e nome. Vedete come gli passa, il vizio di credersi a Monza!

Ulderico Nisticò


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