Le donne di Giannini al comunale di Soverato


C’è una donna a teatro, tra la bocca e il cuore di Giancarlo Giannini. Cammina a passi lenti e sorride, mentre la voce calda dell’interprete la abbraccia sulle note di eterne canzoni. Un sassofono malinconico, quello di Marco Zurzolo, trascina nel suo fiato le note del quartetto al suo fianco. Nell’atmosfera calda di una Napoli antica, tra i battiti irrequieti della batteria e il soffio del vento che muove le corde della chitarra e del contrabbasso, si incontrano gli sguardi di tante altre donne. Quella burrosa di Neruda, quella inconsolabile di Leopardi, quella elegante di Petrarca, quella materna di Pasolini. E ancora donne nella bocca di altre donne. Quella passionale di Alda Merini, quella tenace di Ada Negri, quella timida di Elizabeth Barrett.

Giannini le osserva, le ammira e le desidera. Incapace di conquistarle può solo cantarle a sé, mentre regala agli occhi di chi guarda il sentimento di attesa di un uomo, di tutti gli uomini, che sospirano al ritmo dell’ondeggiare dei fianchi femminili. Una letteratura colta, quella portata in scena, resa fruibile anche alle orecchie più ovattate grazie all’interpretazione di un Maestro dell’arte drammatica. Succede al comunale di Soverato, per l’ultimo degli spettacoli della rassegna teatrale 2017/2018 “Le parole note”.

Si chiude con l’eleganza delle parole in musica una stagione importante, nonostante le difficoltà che una piccola cittadina incontra quando si deve investire nell’arte. Le ultime battute spettano al sindaco Alecci il quale, oltre a ringraziare l’attore per lo spettacolo che ha saputo costruire, sorride a tutti gli spettatori, invitandoli già a prendere posto per gli spettacoli dell’anno prossimo.

Floriana Ciccaglioni


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