Le giunte comunali di Chiaravalle e Torre querelano “Chi.Ce / Chiaravalle Attiva”


Calunnia, diffamazione e procurato allarme le ipotesi di reato oggetto di denuncia

Le giunte comunali di Chiaravalle Centrale e Torre di Ruggiero, con due distinte deliberazioni, hanno dato l’avvio alle procedure d’incarico legale per querelare i responsabili (al momento ignoti) della pagina Facebook “Chi-Ce / Chiaravalle Attiva”.

La deliberazione della giunta comunale di Chiaravalle firmata dal sindaco Mimmo Donato è la n. 128 del 16 dicembre 2018, avente ad oggetto “la costituzione del Comune di Chiaravalle Centrale per la tutela dell’immagine dell’ente e autorizzazione al sindaco a presentare denuncia/querela, indicando come responsabile del procedimento la dottoressa Rosa Villirillo”.

Le ragioni dell’azione legale sono spiegate nel corpo della delibera: “Sul profilo Facebook denominato Chi.Ce / Chiaravalle Attiva sono comparse considerazioni e frasi che ledono e offendono l’onorabilità, il decoro e l’operato del Comune, del sindaco, dei suoi amministratori e dipendenti”. Peraltro, “alcune considerazioni contenute hanno creato situazioni di allarmismo generalizzato giacché ipotizzano la sussistenza di situazioni potenzialmente lesive della salute pubblica”. Calunnia, diffamazione e procurato allarme, “salvo altri reati di analoga o maggiore consistenza”, le ipotesi formulate dagli amministratori comunali nel documento. Con specifico atto di indirizzo la delibera, immediatamente esecutiva, è stata trasmessa al responsabile del settore competente per il conferimento di incarico a un legale e per la stesura degli atti necessari “contro i soggetti individuati come responsabili”.

Parallelamente e per gli stessi motivi, anche la giunta comunale di Torre di Ruggiero, presieduta dal sindaco Mario Barbieri, con deliberazione n. 66 del 5 dicembre 2018 ha promosso una “azione legale giudiziale a tutela degli interessi dell’amministrazione comunale” contro la pagina Facebook “Chi.Ce / Chiaravalle Attiva” con relativo conferimento incarico, annesse determinazioni e allegato parere di regolarità tecnica e contabile da parte del responsabile delle aree, Vincenzo Iozzo. I post in questione sono sempre stati pubblicati in forma anonima, per cui si farà ricorso alla polizia postale, oltre che alla magistratura, per individuare i curatori del profilo Facebook in questione. 


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