Le Messaggere di Magdala


di Margherita Pink, Edizioni Liberodiscrivere, 2017

Sono lieto di commentare questo libro che ho appena terminato di leggere. Esso contiene molto di più di quanto l’autrice non dica espressamente perché rompe con coraggio la crosta granitica delle convenzioni che da sempre tengono prigioniera l’anima umana.

L’azione si svolge tra donne di nome Francesca, Gioia, Rina, Vanessa, Sophia, amiche e parenti tra di loro, che all’improvviso hanno delle visioni e ricevono dei messaggi. Appare così una dimensione nella quale le loro emozioni fluiscono liberamente: l’anima si sente rinata e inondata di luce calda e amica. Le donne ne parlano stupite tra di loro finché non si manifesta il regista occulto di tutto, Jeshua o Gesù, il personaggio più conosciuto della storia, ma anche il meno capito. Difatti, secondo me egli non è visto per quello che fu, colui cioè che accolse le effusioni amorose – all’apparenza carnali ma in realtà emozionali e mistiche – di Maria di Magdala, la donna che ebbe il coraggio di ungerlo in pubblico e asciugarlo con i propri capelli. Una scena che normalmente poteva svolgersi in una stanza da letto, non in pubblico durante un convito. Da quella donna audace, decisa a percorrere una nuova vita, nasce il titolo del libro.

Le visioni avvengono tra casa, studio, svago, scuola in una Toscana di oggi tra cellulari e computer che facilitano lo scambio di sogni e visioni. Per vie misteriose ma reali, nel racconto appaiono simboli di chiara origine italica e pitagorica: le vesti e la luce bianca, il pane tondo che non termina mai, l’assenza di ogni forma di violenza, la grande dignità della donna. Il cuore del libro è tutto nella breve lirica dal titolo:

A te mi rivolgo

A te Donna, a te Madre
A te, MADRE di nuovi figli
A te, Madre di nuovi sorrisi
A te, Madre di nuovi sguardi
A te, che nel tuo grembo, senti il sussurro della Gioia della vita.
A te, PONTE della vita terrena.
Madre Divina, il tempo è cambiato!

 Il messaggio del libro dice in sostanza: Sappi che tu sei Dio. Avviene cioè quella trasformazione dell’umanità in Dio alla quale Gesù invitava tutti. Il libro annuncia indirettamente la fine del sacro tradizionale, maschilista e imbevuto di sangue e sacrificio, e saluta un mondo nuovo, intimamente pacificato dall’energia femminile. Dalla Calabria, con la Nuova Scuola Pitagorica, e dalla Toscana con questo libro, arriva lo stesso messaggio: se vuoi essere felice, segui, come Maria di Magdala, Gesù. Egli fu ebreo nella carne, ma italico e pitagorico nell’anima e donna, anzi madre, nel cuore.

Evoè!

Salvatore Mongiardo – Soverato di Calabria, lunedì 20 novembre 2017


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