L’eleganza in danza. Spettacolo di fine anno della scuola Ater Ballet


La scuola di danza Ater Ballet di Soverato saluta tutti dando vita allo spettacolo di fine anno. A causa
del terribile vento che da qualche giorno affligge la cittadina, la rappresentazione artistica è stata necessariamente trasferita dalla zona esterna del teatro a quella interna. A fare da scenario, quindi, c’è stata quella piccolissima bomboniera che è il teatro comunale. Poltrone rosse e sipario rosso accolgono gli spettatori. Il drappo si apre. Il tempo di un sospiro e si finisce in apnea. Il fiato ritorna con l’applauso di congedo. Il saggio ha un enorme impatto sul pubblico estasiato. Quasi a non rendersi conto del tempo che passa.

Corpi snelli e fluttuanti. Gambe sottili e infinite. Punte di gesso e piedi eleganti. L’Ater Ballet regala un sogno, quello che avvicina la perfezione alla vita reale. Per un momento, a chi è seduto in platea, sembra di poter volare assieme alle ballerine. Il livello tecnico che la scuola presenta sul palco è altissimo. Così come quello coreografico. Esplosive le coreografie di gruppo che compattano l’intero corpo di ballo, eleganti e introspettive le esibizioni singole. Le ballerine portano sulla scena coreografie che hanno presentato durante l’anno trascorso in vari concorsi di danza, in cui hanno ottenuto ottimi risultati, piazzandosi sempre ai primi posti. E se da una parte c’è il rigore della danza classica, della disciplina e della fatica dietro i sorrisi, dall’altra ci sono le bambine che in un’esplosione di tutine colorate infervorano gli applausi.

L’ultima parola viene lasciata alla direttrice artistica e coreografa Maria Grazia Sestito, che da sette anni ha saputo rendere sempre più concreta e viva questa bellissima realtà artistica che dà lustro al territorio soveratese. Si commuove e, dopo i ringraziamenti doverosi a sponsor, amministrazione comunale e genitori, ringrazia le sue collaboratrici Martina Raffaele e Giulia Raschillà, che si sono esibite durante lo spettacolo e le bambine e ragazze con un mazzolino di fiori. Alle spalle dell’intero spettacolo, si è letto soprattutto il rigore, la disciplina e la fatica che richiede la danza. Senza tutto ciò non avremmo potuto assistere alle esibizioni di livello che sono state messe in scena. Beh, doveroso ringraziamento al corpo dei bodiguard in giacca, cravatta e occhiali da sole che sono saliti sul palco per fare da scorta alle ballerine in lustrini e coppe di champagne. L’ironia è stata la carta vincente!

Floriana Ciccaglioni


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