Lettera aperta al padre disperso nell’alluvione del 14 Ottobre 1996 a Crotone


Caro Papà,
come ogni anno arriva quel brutto giorno che vorrei non arrivasse mai.
Quel giorno in cui sento un vuoto dentro me.
Quel giorno pieno di silenzio.
Quel giorno in cui penso: “se ci fossi stato tu, come sarebbe stata la mia vita”?
Quel giorno in cui guardo e riguardo la foto nella quale mi tenevi in braccio e penso che quegli
attimi furono troppo pochi.
Quel giorno in cui vorrei abbracciare, in una sola volta, tutta la mia famiglia.
Quel giorno in cui lacrima non so tener.
Quel giorno in cui penso se ci sarà un giorno in cui potrò finalmente conoscerti e stringerti; come,
tutti i figli hanno fatto con il proprio padre almeno una volta nella vita.

Quel giorno nel quale la mia vita si ferma.
Questo brutto giorno si chiama 14 OTTOBRE.
Fù quel fatidico 14 ottobre 1996 che l’acqua decise di portarti in un posto che, ancor oggi,
nessuno sa.

Io non posso ricordarmi, ma nel vedere i filmati di quel tragico giorno; penso come la vita sia stata
crudele e vigliacca nei tuoi confronti.
In questi giorni ho seguito, con molta apprensione, l’alluvione di Lamezia che ha portato via
Stefania con i suoi due bimbi.

Nel guardare le immagini del telegiornale, ho rivisto nel marito di Stefania e padre dei due bimbi,
lo stesso sguardo di mio nonno quando perse il proprio figlio. Sono immagini che spero nessuno
possa vedere mai nella propria vita. Sono immagini che hanno infranto il mio cuore. Da lassù, per
quel che puoi, dai a quel padre la forza e la volontà di vivere.

Non è possibile che, ancora oggi, per l’incuria dell’uomo succedano queste disgrazie. Non è
possibile. Significa che parte degli uomini si debba sentire sconfitta e fare un passo indietro.
In questi due anni ho vissuto una vita da figlio senza padre: ho fatto tanti errori. Errori per i quali,
sono convinto, che se ci fossi stato tu non avrei fatto.

Anche se da molto lontano; oggi mi recherò in un posto, che solo io e te sappiamo, per portati un
fiore e chiederti una sola cosa: proteggi, da ogni cosa che riconduca al male, nonna Rita, nonna
Caterina, mamma, nonno Rosario ed il mio fratellino Luca. Sono loro le persone che in questi
ventidue anni hanno cercato di sopperire la tua mancanza e che mi sono vicine in qualsiasi
momento. E proteggi tutte quelle persone che mi vogliono bene e che ogni giorno mi affiancano
per riparare i miei errori e costruire un solido futuro.

Il tuo Rosario


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *