L’Odissea raccontata da Armin Wolf: nuovo appuntamento con il Festival d’Autunno


Lo storico sarà ospitato giovedì prossimo nel Complesso monumentale del San Giovanni

Un esclusivo viaggio tra storia e mito, uno straordinario itinerario che si snoda nei luoghi omerici per eccellenza, svelando lo stretto legame tra Ulisse e la nostra regione. L’Odissea, uno dei libri più letti al mondo, ha un risvolto calabrese provato da ricerche e studi durati anni, così come svela lo storico tedesco Armin Wolf. Sarà lui il prossimo ospite della sezione “La Calabria al centro“ del Festival d’Autunno, diretto da Antonietta Santacroce.

Giovedì 28 settembre, alle ore 18,30, il suggestivo Complesso monumentale del San Giovanni ospiterà la presentazione del volume “Ulisse in Italia. Sicilia e Calabria negli occhi di Omero” .

Il testo è il risultato di un progetto storiografico di grandissimo spessore: nelle 460 pagine di quest’opera è condensata una ricerca durata quasi quarant’anni ed effettuata in tutto il Mediterraneo centro-occidentale. Una ricerca dagli esiti per alcuni versi sorprendenti.

L’ISTIMO DI CATANZARO E’ LA TERRA DEI FEACI

Il luogo strategico dell’Odissea è l’Istmo di Catanzaro.  Intervistato dal giornalista Massimo Tigani Sava, Wolf spiegherà come fece Ulisse a ripartire in nave verso Itaca senza riattraversare lo Stretto di Messina. La deduzione è che il figlio di Laerte, afferma nel suo libro lo storico tedesco, passò dalla costa tirrenica a quella jonica percorrendo a piedi, in due distinte tappe, i 30 chilometri che dividono Tiriolo dal Golfo di Squillace. E, più nello specifico, dalla foce del fiume Corace da dove salpò per raggiungere Itaca.  L’Istmo di Catanzaro, che il lembo di terra più stretto d’Europa, è la Terra dei Feaci, ricca, ospitale e civile, con un’agricoltura fiorente, memoria degli evoluti popoli pre-ellenici che abitarono la Calabria.

UNA RILETTURA DELL’ODISSEA UTILE ANCHE AGLI STUDENTI

Quelli appena accennati sono solo alcuni spunti contenuti nella corposa ricerca del professor Wolf, che ha tanti meriti, tra i quali l’individuazione di un innovativo metodo scientifico per studiare l’Odissea in quanto racconto reale di un viaggio, nonché la prima sintesi critica e comparata delle tante ricostruzioni dei viaggi di Ulisse.

«La presenza al Festival di uno storico di fama internazionale com’è il professore Armin Wolf – sostiene Antonietta Santacroce – è  motivo di orgoglio perché è uno studioso che si è innamorato della nostra terra e che è stato capace di indagarla a fondo, rivelando particolari poco conosciuti di un’opera senza tempo com’è l’Odissea in cui si rintraccia l’esaltazione di una terra molto prospera com’era quella dell’area centrale della Calabria, l’attuale provincia di Catanzaro. Sarà un’occasione importante per rileggere un classico della letteratura che ancora oggi si studia nelle scuole. Per questo spero che anche i più giovani, magari sollecitati dai propri docenti, partecipino all’appuntamento, approfittando della presenza di una personalità di così alto rilievo».

Alcuni dei brani più significativi del testo di Wolf, nel corso della serata, saranno letti dagli attori del Teatro di Calabria “Aroldo Tieri”.

CHI E’ARMIN WOLF
Già al Liceo Armin Wolf era sulle tracce della geografia dell’Odissea. Tali questioni hanno accompagnato per tutta una vita quello che in seguito sarebbe diventato professore di storia medievale. A 33 anni pubblicò, assieme a suo fratello maggiore Hans-Helmut, un primo libro sul “Cammino di Ulisse” (1968). Lo elaborò e allargò continuamente per nuove edizioni in tedesco (1983, 1990 e 2009). La più recente edizione, cresciuta nel frattempo a dimensioni doppie, è la base di questa traduzione italiana. Egli ha lavorato dal 1965 al 2006 per l’Istituto Max Planck per la Storia europea del Diritto, a Francoforte sul Meno, e ha insegnato Storia Medievale dal 1985 al 1997 all’Università di Heidelberg. Nel 1983 è stato Visiting Fellow all’Università Statale della Pennsylvania (USA), ha tenuto nel 1987 il corso Leon & Thea Koerner 1992 è stato professore su invito all’Università di Kyoto (Giappone). È autore di più di 300 pubblicazioni in nove lingue. Ha acquisito la conoscenza dei paesaggi descritti da Omero dallo studio dell’Odissea e in due viaggi in Tunisia, quattro a Malta, dodici in Sicilia, più di trenta in Calabria e tre a Cefalonia/Itaca. Il libro ha fornito la base per due film della Seconda Televisione Tedesca (1990) e uno sulla tv svizzera 3sat. Vive a Francoforte sul Meno e – dal 1996 – anche in Squillace (Calabria).


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