L’uomo che schifava vecchi, bambini e down


Caro Rocco,

se a te fanno schifo i down, i bambini ed i vecchi, a me personalmente fanno ribrezzo i politici e molto di più di quelli che, senza mai metterci la faccia, decidono ogni cosa da dietro le quinte. Facile. Mi fanno schifo i politici e mi fai schifo tu come mi fa schifo un serpente che durante la notte ti si infila nel letto e ti si acciambella sulla pancia e al mattino, aprendo gli occhi, te lo ritrovi là davanti a sibilare con la sua lingua biforcuta.

Il solo pensiero di averti affianco mi fa letteralmente rabbrividire e, come se non bastasse, mi causa conati di vomito e dolori lancinanti all’intestino, così incontrollabili che un minuto sì e l’altro pure mi ritrovo o con la faccia o con il culo sulla tavolozza del cesso. E quello che è peggio è che anche liberando tutto il male che mi devasta le viscere, tu continui ad essere là a ricordarmi che in questa esistenza c’è qualcosa che mi fa schifo.

Però, consolati. Io sono peggio di te. Mentre per te l’importante è stare lontano da bambini, down e vecchi, io invece nei confronti dei politici e di quelli come te, provo uno schifo talmente devastante che se non fosse penalmente rilevante, vi schiaccerei come tu schiacceresti i ragni. Anche quelli mi sembra ti facciano schifo, giusto?

Purtroppo per me, diversamente dal personaggio che tu sei riuscito a costruirti dopo che sei uscito dal programma più trash che la televisione ricordi, è più complicato far valere le mie ragioni. Non mi invitano a nessuno corso di giornalismo, non mi posso permettere di frequentare alcun “Centro Teatro Attivo”, non ho nemmeno i soldi per comprare una casa o semplicemente una macchina e il massimo che posso fare è esprimere il mio “schifo” nei confronti dei politici e di quelli come te solo attraverso questo semplice blog che, a dirla tutta, non caca nessuno. Tu invece puoi vantare enormi possibilità di far valere la pienezza della tua sensibilità. Televisioni, comunicati stampa, giornali, blog di fama nazionale… e chi più ne ha più ne metta. Sei fortunato, tu. Puoi farti ascoltare, farti capire e perché no, farti odiare. Non sai quanto sia nobile farsi odiare! ed ora immagino che tu ne saggerai una giusta dose. Che fortunato che sei!

Ecco perché mi fai schifo, Rocco Casalino. Perché tu puoi ed io no. Perché tu se devi recitare una parte per fare soldi, lo fai senza preoccuparti delle conseguenze. Perché tu, come i tuoi amici politici, non pensate mai alle ripercussioni delle vostre azioni, delle vostre dichiarazioni, dei vostri sotterfugi. Non vi preoccupa che le persone vivono, soffrono, piangono e a volte, per colpa vostra, sono costrette a strisciare per avere le briciole che cadono dalla vostra tavola. Mi fate schifo perché pensate che la gente possa mangiarsi merda e dirvi anche che gli è piaciuta. Mi fate schifo perché negate l’evidenza e quello che è peggio è che qualcuno vi crede pure. Mi fate schifo perché non fate nulla se non per interesse personale, per le vostre tasche, per i vostri conti bancari.

Potrei continuare all’infinito, ma il tempo a mia disposizione è scaduto. Il tempo di un cappuccino per recitare una parte, per calarmi in un personaggio che provoca, indigna, esagera. Ora che tutto è finito, posso tornare ad essere me stesso. Ad appropriarmi della mia vita fuori da un blog invisibile. Rocco, non prendertela, stavo recitando.

Gianni Ianni Palarchio (Blog)


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