Magalli è male informato, e la colpa è nostra


magalli Un certo Magalli gode di un momento di popolarità (negativa ma almeno così io ho saputo che esiste) per aver detto che i Calabresi scippiamo le vecchiette. Magalli è male informato, il che, per un giornalista è grave, e vuol dire che ignora non dico la storia o il greco classico, ma ignora i giornali.

 Se c’è una cosa che in Calabria non avviene mai, è proprio lo scippo delle vecchiette; e così la rapina, il furto con scasso: tutte cose o da morti di fame ottocenteschi tipo Miserabili, o da periferie degradate di Parigi, Bruxelles, Milano. Già, a Milano i cortesi ospiti stranieri amano accoltellarsi in mezzo alla strada e il sindaco invoca contemporaneamente l’accoglienza dei migranti e i soldati per sparare loro addosso.

 In Calabria… vero, è stato ucciso un bambino americano sull’autostrada, Nicholas Green: ma era il 1994, e da allora, nessun altro caso del genere; è stato ucciso il “piccolo Cocò”, ma quando si è saputo che non fu la mafia ma furono gli zingari, subito un bel silenzio stampa politicamente corretto. Il “femminicidio” è altrettanto raro, pur essendo assai frequente altrove.

 Vi siete mai trovati di notte fonda sulle strade dell’Aspromonte? Io sì, spesso; e non ho provato la benché minima paura, tanto meno che qualcuno volesse rapinarmi i quattro soldi e l’auto di veneranda età. È il concetto di “cuntrastu”, che significa estraneo alla ndrangheta, e perciò da ignorare. Ci sono tanti che “ignorano”, anche in tv; in questo caso, ignorare significa “sorvegliare senza farsene accorgere”.

 Voglio forse dire che non c’è la ndrangheta? Sveglia, incantati della stella: voglio dire che gli scippi e le rapine e le violenze stupide non avvengono, in Calabria, proprio perché c’è la ndrangheta. Ragionate, vi prego:

  • Si dice (secondo me esagerando ma relata refero) che la ndrangheta calabrese sia la più potente organizzazione criminale del mondo: solo un qualsiasi Magalli può pensare che sia divenuta tale (o giù di lì) sottraendo alle vecchiette 500 euro di pensione!
  • Solo gli antimafia di mestiere pensano che la ndrangheta stia a San Luca, invece che, com’è, a N. York e Singapore e altri luoghi danarosi.
  • Un ragazzino che scippi la vecchia, a parte che lo sgamano subito, si becca dieci anni; e se l’anziana si fa male…
  • Sorvolo su quello che accade al ragazzino una volta entrato in cella.
  • Un ragazzino di pochi scrupoli può guadagnare, con un viaggio di ignobili porcherie e droghe da Gioia Tauro a Roma, più di me in un anno di lavoro; e se, ma proprio per caso, lo arrestano, la cosca gli paga il migliore avvocato.
  • Attenzione qui: la ndrangheta non ha nessuna voglia di suscitare allarme sociale con piccole violenze endemiche, anzi mira al contrario, al silenzio e alla pace, e, dove può, al consenso. Se la gente ha paura, comincia a invocare carabinieri e polizia. Perciò, ecco il controllo del territorio.
  • Il consenso? Già, è difficile far digerire alla gente che la mafia è peggio dell’Accroglianò ladra o della Chaouqui spiona o di quella che raccoglieva soldi antimafia e si comprava i gioielli, o dei due giudici condannati per mafia!
  • In genere, in Calabresi non vogliono tanta polizia; eh, non perché devono scippare, certo che no; ma un po’ di carboni bagnati… l’attico abusivo, i sorpassi azzardati, il fitto in nero, i padroni di cani che non raccolgono la cacca…

 Conclusione: il Magalli ignora, voce del verbo ignorare, verbo che possiede anche un participio presente, tipo amare / amante; quindi, ignorare / ignorante. Bella battuta, vero? Non si offenda, Magalli: la mia è solo una battuta, una boutade, un calembour; sorrida, con quella sua faccetta da gatto ben nutrito: vediamo se è un uomo di spirito. Marameo!

 Vede, Magalli, io non la sto minacciando con faccia torva: io rido di lei che non legge i giornali.

 Però, cari Calabresi, la colpa è tutta nostra, che facciamo vedere in tv i giudici ammazzati, e spargiamo la voce che appena usciti di casa ci pigliano le scarpe. I forestieri intelligenti, quando arrivano qua terrorizzati e dopo un’ora si rendono conto della loro fortuna, e magari sperano di trasferirsi in Calabria a vita, si fanno l’idea che i Magalli e i loro informatori calabresi sono una bella manica di disinformati o di furboni.

Ulderico Nisticò

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