Migliorare l’assistenza nel percorso nascita in Calabria e garantire la scelta del luogo del parto


Migliorare l’assistenza nel percorso nascita in Calabria e garantire il diritto alla scelta del luogo del parto, sulla base dei dati del primo studio condotto dai Collegi delle ostetriche di Cosenza e Reggio Calabria, intervistando circa 1000 donne calabresi. Questi gli obiettivi del convegno Il percorso nascita nelle province di Cosenza e di Reggio Calabria organizzato dai rispettivi Collegi delle ostetriche mercoledì 25 gennaio 2017 nella sala oro della Cittadella regionale di Catanzaro. Nel corso del convegno saranno illustrati i dati della ricerca Cosa dicono le donne, un’indagine condotta in Calabria intervistando le donne in gravidanza e nel post-partum, relativamente alle procedure riscontrate, al grado di soddisfazione di bisogni ed esigenze, agli esiti a distanza. Uno studio sul campo, coordinato da Michele Grandolfo, già dirigente ricerca Iss, i cui risultati sono preziosi per valutare le politiche sanitarie regionali, chiamando tutti gli attori coinvolti (operatori sanitari, politici, donne) a impegnarsi ognuno per le proprie competenze a migliorare l’assistenza in linea con le disposizioni nazionali e regionali.

Un’eccezionale occasione di discussione e riflessione su un tema cruciale, quindi, alla quale parteciperanno Riccardo Fatarella, dirigente generale Dipartimento salute Regione Calabria, Michele Grandolfo, Caterina Masè, responsabile ostetrica sala parto dell’ospedale di Trento e Anna Vitelli, coordinatrice ostetrica consultorio di Trebisacce (Cs). A presiedere i lavori saranno Anna Domenica Mignuoli, presidente del collegio delle ostetriche di Cosenza, e Paola Infortuna, presidente del collegio delle ostetriche di Reggio Calabria. A seguire si svolgerà una tavola rotonda – moderata da Alessandra Battisti, avvocato e legal coordinator Human Rights in childbirth Italia, e conclusa da Franco Pacenza, delegato alla sanità Regione Calabria – alla quale parteciperanno operatori, politici, associazioni di volontariato del settore materno-infantile, con l’obiettivo di discutere le prospettive future per un’assistenza secondo gli standard definiti dalle linee guida e i bisogni di mamme e bambini del territorio calabrese. Studi recenti indicano che la salute viene delineata durante il periodo primario (dal concepimento fino al primo anno di vita) e che il modo in cui si viene al mondo ha effetti sulla salute di mamma e bambino a breve, medio e lungo termine: è dunque fondamentale sentirsi tutti coinvolti nel migliorare le pratiche assistenziali del percorso nascita e dei primi mille giorni di vita.

In occasione del convegno sarà consegnata ai presenti e ai decisori una raccolta firme a sostegno della proposta di legge regionale già da tempo presentata dal Collegio delle ostetriche di Cosenza e dall’associazione cosentina Infanzia e Adolescenza Gianni Rodari, presieduti rispettivamente da Anna Domenica Mignuoli e Monica Zinno. La petizione popolare chiede il rispetto del diritto delle donne alla scelta del luogo del parto, con la previsione del rimborso del parto in casa come già stabilito da alcune regioni italiane del Centro-Nord. Tanto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) quanto la Corte europea dei diritti umani riconoscono il diritto della donna e della coppia genitoriale a partorire nel luogo che sentono più sicuro, che sia il domicilio, la casa maternità o l’ospedale. Un’ottica che favorisce gli esiti migliori in termini di benessere, salute e soddisfazione degli utenti, oltre che un notevole risparmio sul bilancio regionale dedicato alle spese sanitarie. ll 15 novembre 2014 il governatore Mario Oliverio, intervenendo al convegno Pensando alla nascita in Calabria, tutela dei diritti della donna alla libera scelta del luogo e delle circostanze del parto, ha sottoscritto impegni chiari sull’approvazione di una legge che garantisse i diritti individuali e del nascituro: le donne, le famiglie, le associazioni calabresi chiedono ora che quegli impegni siano rispettati. A promuovere la raccolta firme, oltre ai Collegi delle ostetriche di Cosenza e Reggio Calabria e all’associazione G. Rodari, numerose associazioni del settore (tra le quali Innecesareo Onlus, Acquamarina, Naturalmente Mamme, Donne in cammino, Raspa, Mamme Consultorio familiare di Trebisacce). Ma sono tante, da Human Rights in childbirth in Italy a Ovo (Osservatorio sulla violenza ostetrica) al Comitato Buona nascita, le associazioni e i comitati nazionali e regionali che si schierano a favore di questa battaglia. Intanto il Camper Rosa dell’associazione La goccia magica dei Castelli Romani arriverà dalla capitale a Catanzaro, per l’occasione, al fine di sostenere l’iniziativa e consegnare ai politici il report della campagna nazionale #bastatacere.

Da questo quadro emerge che sono necessarie modifiche profonde al sistema, ma intanto si possono intraprendere iniziative per ridurre le pratiche inappropriate (per esempio eccesso di ecografie, episiotomie e induzioni di routine che aumentano il rischio di taglio cesareo o trauma perineale) e promuovere quelle appropriate (contatto pelle-pelle immediato e prolungato tra mamma e bimbo, rooming in per il miglior avvio dell’allattamento); valorizzare i consultori e il ruolo delle ostetriche al loro interno per l’accompagnamento alla nascita e al post-parto; rimborsare il parto extra-ospedaliero; istituire il ricettario ostetrico come raccomanda la Ue, immaginare una casa maternità e reparti ospedalieri a conduzione ostetrica. Tutte buone pratiche alla base di un processo di cambiamento che le cittadine e i cittadini calabresi chiedono come ormai indispensabile per migliorare la qualità della vita loro e dei loro figli.


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