Migrante ucciso, fermato il presunto assassino


È stato sottoposto a fermo Antonio Pontoriero, il 43enne di San Calogero già indagato per l’omicidio di Soumayla Sacko, il 29enne del Mali ucciso sabato sera nel paese del vibonese.

Il fermo è scattato nella notte alla luce di un’ulteriore assunzione di informazioni che hanno confermato un “quadro che era evidente sin dall’inizio”. E’ quanto si è appreso alla Procura di Vibo Valentia in merito al provvedimento scattato a carico dell’uomo, accusato di omicidio e porto e detenzione illegale di arma.

Pontoriero era stato iscritto nel registro degli indagati già nelle ore immediatamente successive al delitto alla luce delle dichiarazioni dei due maliani che erano con la vittima e alla corrispondenza delle loro descrizioni con le caratteristiche somatiche, il tipo di abbigliamento e l’auto posseduta. Era anche stato sottoposto alla prova dello stub ma gli inquirenti hanno ritenuto di avere un quadro già ben delineato anche in assenza dei risultati della prova che devono ancora arrivare.

Il giovane, attivista dell’Usb (Unione sindacale di base) ed in Italia con regolare permesso di soggiorno, si trovava con due connazionali, nei pressi dell’ex fornace “La Tranquilla”, una vecchia fabbrica di laterizi sequestrata nel 2011 per smaltimento illegale di rifiuti pericolosi, e stava prendendo delle vecchie lamiere abbandonate da usare nella tendopoli di San Ferdinando dove vivevano, quando è stato raggiunto da un colpo di fucile alla testa: inutile la corsa all’ospedale, per lui non c’è stato niente da fare.


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