‘Ndrangheta – Arrestati sette esponenti della cosca Giampà


polizia3-08102016-113334Tornano in carcere sette esponenti della cosca Giampà di Lamezia Terme. La polizia di stato di Catanzaro ha dato esecuzione a un provvedimento emesso dalla Corte di Assise di Appello di Catanzaro, che ha fatto propria l’istanza di applicazione della misura cautelare avanzata dalla procura generale presso la Corte d’Appello. I sette: Emiliano Fozza, 37 anni, Domenico Sirianni, 31 anni, Pino Strangis, 41 anni, Carmine Vincenzo Notarianni, 59 anni, condannati a 6 anni di reclusione; Antonio Fragale, 55 anni, condannato a 6 anni e 8 mesi; Giuseppe Ammendola, 33 anni, condannato a 20 anni di carcere; Antonio Muraca, 47 anni, condannato a 8 anni di reclusione; erano stati già coinvolti nell’operazione Perseo, risalente al luglio del 2013 e condotta dagli uomini della squadra mobile di Catanzaro che, in virtù del provvedimento emesso dal gip, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, aveva disarticolato l’organigramma criminale della consorteria di ‘ndrangheta riferibile alla famiglia Giampà, che imperversava su Lamezia Terme.

Ciascuno degli arrestati è ritenuto responsabile di associazione a delinquere di stampo mafioso con riguardo ai loro trascorsi di affiliati alla cosca Giampà. Tra tutte, particolari sono le posizioni di Fragale, cui è stato riconosciuto il ruolo e la responsabilità di “concorrente esterno alla ‘ndrina Giampà, in quanto provvedeva ad occultare presso locali di sua proprietà i mezzi che la cosca utilizzava per realizzare le azioni omicidiarie”, di Notarianni e Muraca, che devono rispondere di una serie di episodi estorsivi a carico di imprenditori che gestivano esercizi commerciali a Lamezia Terme, tutti aggravati dal metodo mafioso e Ammendola, concorrente con l’attuale collaboratore di giustizia Francesco Vasile nel duplice omicidio consumato a danno di Vincenzo Spena e Domenico Vaccaro, uccisi a Lamezia Terme nell’ottobre del 2006.

Questo episodio di sangue balzò alle cronache dell’epoca, tra l’altro, perché messo a segno in orario di apertura dei negozi, nel pieno centro cittadino davanti ad una concessionaria di auto. I destinatari del provvedimento sono stati rintracciati dai poliziotti della Squadra Mobile di Catanzaro e del Commissariato di Lamezia Terme, coadiuvati da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia, nelle loro abitazioni di Lamezia Terme e degli altri centri in cui trascorrevano il periodo estivo, ad eccezione di Gino Strangis, 47 anni, risultato irreperibile ed una volta espletate le formalità di rito sono stati associati presso la Casa Circondariale di Catanzaro.


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