‘Ndrangheta – Bloccata nuova guerra tra cosche, 21 fermi


Le cosche della provincia di Crotone erano pronte a scatenare una nuova guerra di mafia per assicurarsi il controllo del territorio. E’ quanto ha accertato la Polizia al termine di un’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro denominata “Tisifone”, che ha portato a fermi tra esponenti di spicco delle famiglie della ‘Ndrangheta crotonese. Le misure sono scattate nei confronti di vari esponenti delle cosche di Isola Capo Rizzuto, Crotone e Petilia Policastro accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, tentato omicidio, estorsione, tentata rapina, incendio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni. Dalle indagini è emerso che le cosche avevano già pianificato alcuni omicidi. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della squadra mobile di Crotone e del Servizio centrale operativo con il supporto delle squadre mobili di Catanzaro, Taranto, Mantova e dei reparti prevenzione crimine di Cosenza, Vibo Valentia e Siderno.

Si tratta di fatti di sangue, sostengono gli inquirenti, “in avanzata fase di pianificazione” che hanno indotto la procura catanzarese ad agire tempestivamente. I fermi hanno riguardato esponenti della ‘ndrangheta di Isola Capo Rizzuto ed i loro alleati nei diversi centri della provincia. Nel territorio crotonese sarebbe maturati nuovi equilibri intorno alle attivita’ illecite che avrebbero determinato contrasti fra le cosche.

Sono 21 i provvedimenti di fermo eseguiti stamane dalla squadra mobile di Crotone nell’ambito dell’operazione “Tisifone”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. I fermati sono Salvatore Arena (27 anni, di Isola Capo Rizzuto), Brook Seyoum Asrat (31, di Isola Capo Rizzuto), Gianfranco Calabretta (31, di Isola Capo Rizzuto), Antonio Capicchiano (41, di Isola Capo Rizzuto), Orlando Capicchiano (25, di Isola Capo Rizzuto), Salvatore Capicchiano, detto Porcedduzzu (43, di Isola Capo Rizzuto), Cesare Carvelli (33, di Crotone), Rosario Curcio, detto Pilurussu (58 anni, di Petilia Policastro), Antonio Gentile (50, di Crotone), Giuseppe Gentile, detto Pepe’ (44, di Isola Capo Rizzuto), Alessandro Giardino (20, di Crotone), Tommasino Ierardi (41, di Petilia Policastro), Antonio Lentini (19, di Crotone), Francesco Macrillo’ (25, di Crotone), Antonio Manfredi (19, di Crotone), Luigi Manfredi (21, di Crotone), Giovanni Muccari (30, di Crotone), Antonio Nicoscia (31, di Isola Capo Rizzuto), Santo Claudio Papaleo (30, di Crotone), Carmine Serapide (31, di Crotone), Antonio Sestito (40, di Crotone). Le accuse a carico dei fermati, ritenuti dagli inquirenti legati alle cosche di Isola Capo Rizzuto, Crotone e Petilia Policastro sono, a vario titolo, quelle di associazione mafiosa, tentato omicidio, estorsione, tentata rapina, incendio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni.


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