Niente assistenzialismo diretto o indiretto


Fa scalpore l’intervento di un imprenditore noto e di successo come Florindo Rubbettino, contro l’assistenzialismo a Sud. Non è certo il primo, ma è autorevole, e va preso nella massima considerazione.
Ma cos’è, l’assistenzialismo? Detto così, sembra quasi una cosa buona: se un poveraccio ha bisogno, la comunità lo deve aiutare. Giusto, umano, cristiano… sì, ma a patto che il bisogno sia essere gravemente malati, ciechi, paralitici, o viventi in qualche forra paludosa e isolata. Il problema del Sud non è l’assistenza agli affetti da peste o cancro; è l’assistenza dei sani, sanissimi, giovani!

L’assistenzialismo diretto è distribuire soldi. E qui cediamo la parola all’imperatore Tiberio (14-37 dC), quando un tizio chiese denari al senato: “Se tutti i poveri inizieranno a venire a chiedere soldi per i figli, uno per uno non si sazieranno mai, e si esaurirà il patrimonio pubblico. E non fu mai permesso dalla nostra tradizione avita di uscire a volte da un corretto rapporto, e di far sembrare affare pubblico come sentenza, per gestire faccende private e accrescere il patrimonio personale, causando critica al senato e ai principi, sia che concedano l’elargizione sia che la neghino. Non sono suppliche queste, ma estorsione… e quasi voler saccheggiare l’erario: e se lo esauriremo per nostra ambizione, dovremo poi riempirlo con l’illegalità. Verrà meno dovunque l’operosità, si diffonderà la pigrizia, se nessuno avrà paura o aspettativa, e tutti tranquilli aspetteranno sussidi da altri, comportandosi da ignavi, e un peso per noi”.

Come sempre, Tacito, narrando, è chiarissimo nella sua sintesi: l’assistenzialismo crea momentaneo consenso allo Stato, ma poi suscita critica, sia che lo Stato conceda, sia che, per ristrettezze, neghi. Le casse statali si esauriranno, e, alla fine, per assistere alcuni, dovranno fare violenza ad altri. Il peggio, tutti si abitueranno a farsi mantenere.
L’assistenzialismo indiretto è un vizio collettivo, ed è stata la causa profonda dell’inferiorità del Meridione in Italia e in Europa. È il “posto fisso”, distribuito a piene mani: dieci addetti quando ne bastavano due, con l’effetto collaterale che non facevano niente tutti e dieci.

Vi ricordate il Papa Giovanni di Serra d’Aiello? Giunse a contare 1.200 (mille e duecento!) impiegati; poi, prima di sparire nello scandalo, “solo” 600!
Non faccio fatica a immaginare che in tutto quel territorio siano venuti meno contadini, negozianti, artigiani, pastori… insomma, niente lavoro, e tutti impiegati al Papa Giovanni.

Ma non scherzavano nemmeno i sette ospedali da Soverato a Vibo; e cinque nella Piana… e ospedali zeppi di dattilografi e scarsi di medici, e, soprattutto, di attrezzature moderne. I malati veri? A Milano! Insomma, non si assumeva all’ospedale, ma si aprivano ospedali per assumere.

E le scuole? Uh! Ogni insignificante Media di paese vantava un preside, un segretario e un numero X con enne di addetti, dipendenti da Provincia o Comune.
A ben vedere, l’assistenzialismo indiretto è più dannoso di quello diretto, che almeno può essere quantificato e in qualche modo controllato. Alla creazione fantasiosa di “posti” non ci fu mai limite, Enti in testa.

Come faceva a pagare tutti questi signori, la Prima repubblica? Col metodo Andreotti Ciampi Craxi: stampare moneta come fossero coriandoli e volantini. Oggi che c’è l’euro, la pacchia è finita!
Insomma, le soluzioni per il Sud sono le stesse soluzioni del Nord Italia, dell’Indonesia, della Polinesia, dell’Alaska e del Congo: la ricchezza non esiste se non viene prodotta! Non ci sono i tesori nascosti nelle grotte o in mano ai cattivi che odiano i buoni, e non è vero che la natura dà da scialare senza fatica: è vero esattamente il contrario, ovvero “ti guadagnerai il pane con il sudore della fronte”.

Lo ha detto il Padreterno, che è molto più autorevole dei demagoghi di ogni segno e ideologia.
La soluzione per il Meridione è lavorare, produrre, consumare, esportare. E siete pregati di non venirvene con benaltrismi del tipo “ma prima… ”; perché lo so cosa intendete: creiamo un Ente tipo Calabria Verde… ahahahahahah!

Ulderico Nisticò


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