Nota de “La Prossima Crotone”


Mai avremmo pensato di poter dare ragione ai due consiglieri Piuma e Torromino che in questi giorni si sono avventurati in una lettura politica del dato referendario, proponendo un’analisi che rischia di rimanere negli annali dell’analfabetismo politico.
I 2L, nello sproloquio scritto, come sempre, dalla loro penna a pagamento, arrivano a sostenere che “se il vento politico è quello che soffia forte da un po’ di mesi a questa parte, presto anche Crotone rialzerà la testa, e ricomincerà a camminare da sola”. Su questo non abbiamo dubbi. Se, infatti, il vento politico è quello che soffia dal 16 giugno, siamo convinti che la città dei tre millenni in poco tempo rialzerà la tesata e guarderà nuovamente con ottimismo al futuro.
Di tutto il comunicato dei 2L, questa è l’unica parte degna di nota, il tentativo, invece, di leggere il dato referendario in chiave amministrativa e con l’ottica di una bocciatura della giunta Pugliese, assomiglia ad uno stentato e infantile tentativo di strumentalizzare cose che non centrano nulla l’una con l’altra.
Cogliamo però il lato positivo della vicenda: anche Piuma e Torromino si sono accorti che c’è stato un referendum, peccato che l’abbiano fatto solo due giorni dopo il voto, invece di partecipare attivamente ad uno splendido spettacolo di democrazia che ha visto cittadini contrapporsi e confrontarsi su tematiche importanti come la Costituzione italiana. Ci auguriamo, comunque, che abbiano almeno avuto l’opportunità di andare a votare.

C’è un dato che è ancora più preoccupante, quando i 2L affermano con candore che “Ha perso la vecchia politica”, per cui il fronte del No che a Crotone era guidato da personaggi del calibro di Giancarlo Sitra, Pino Napoli, Marilina Intrieri, rappresenta appieno il nuovo che avanza… Anche questa, consentiteci di definirla, un puerile tentativo di accaparrarsi le simpatie dei tanti giovani che, convintamente, hanno sostenuto le ragioni del NO alla riforma costituzionale.
Non ci sarebbe null’altro da aggiungere se non avessimo letto anche la conclusione dello sproloquio di Piuma e Torromino, che elogiano coloro che “vivono del proprio lavoro, delle proprie attività, che hanno dato prova di non aver mai perseguito interessi personali”. Questi soggetti, “autoincensati” difensori del lavoro, sono gli stessi che nell’ultimo Consiglio comunale hanno abbandonato l’aula quando si stava discutendo dei debiti fuori bilancio, generati dalla giunta Vallone, tra i quali, vorremmo ricordare, c’erano tanti crediti vantati da aziende e ditte che hanno lavorato per il Comune. Soldi che dovevano andare a lavoratori e aziende, ma che, se fosse stato per loro, sarebbero andati persi.
Deduciamo quindi, che, dopo aver perso la prima L, oggi Piuma e Torromino perdono anche la seconda L, quella del lavoro che non sono stati in grado di difendere. Gli è rimasta soltanto la L di libertà, ma oggettivamente, a questo punto, i dubbi sul fatto che siano uomini liberi assale un po’ tutti i crotonesi.


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