Nota del Gruppo Consiliare “Ripartiamo” di Davoli


Quanto al mancato rispetto della legalità la maggioranza politica di Davoli non si smentisce. Si è registrato, infatti, in occasione della recente seduta del Consiglio comunale, un ulteriore atto di illegittimità compiuto consapevolmente dai componenti il gruppo “Impegno Comune”, nonostante l’invito rivolto dalla minoranza al rispetto della legge che disciplina l’iter di approvazione del “Consuntivo”.

Dopo la violazione della normativa attinente il rispetto della parità di genere (in fase di formazione della Giunta comunale), nonché nell’applicazione del “regolamento comunale per la disciplina dei reliquati”, ancora una volta ci dispiace constatare l’arroganza con cui, facendosi forza dei numeri, questa maggioranza amministra il nostro Paese.

Si è tenuta il 30 maggio scorso, in seguito alla diffida pervenuta da S.E. il Prefetto di Catanzaro, la seduta di Consiglio Comunale avente ad oggetto, tra l’altro, l’approvazione del rendiconto della gestione 2016.

In riferimento a tale punto i Consiglieri di minoranza del Gruppo “Ripartiamo”, Cosimo Femia e Simone Corapi, unitamente al Consigliere Antonio Corasaniti, hanno evidenziato l’illegittimità della procedura di approvazione a causa del mancato rispetto dell’art. 227 del del D.Lgs N° 267/2000. L’articolo citato impone, in modo chiaro e univoco, che la documentazione inerente l’argomento da trattare debba essere messa a disposizione dei Consiglieri Comunali almeno venti giorni prima della seduta di Consiglio. La stessa documentazione, invece, è stata resa disponibile solo undici giorni prima. Per tale motivo i Consiglieri di minoranza hanno richiesto il rinvio della seduta, al solo fine di non incorrere in una palese violazione della normativa vigente. La maggioranza, naturalmente, ha respinto la richiesta procedendo comunque all’esame del punto all’o.d.g. ed alla successiva votazione, approvando con i soli suoi voti e con l’astensione della Consigliera Ciaccio, il rendiconto della gestione 2016. La minoranza, infatti, ritendo la procedura adottata viziata dall’elusione di una precisa norma di legge, non ha ritenuto di partecipare né alla discussione né al voto.

Quello che, purtroppo, ci dispiace maggiormente è constatare, anche in questo caso, la scarsa considerazione delle prescrizioni di legge da parte dell ’amministrazione Papaleo.


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