Nota del Gruppo “Ripartiamo” sul danneggiamento del lungomare di Davoli


Non ci saremmo mai voluti trovare nell’assumere la posizione del “te lo avevo detto” ma, purtroppo, dopo quanto accaduto nelle recenti ore, non possiamo che farlo.
Si è discusso ampiamente sull’opportunità dell’opera lungomare, assolutamente indispensabile per una cittadina come Davoli.
Indubbiamente, noi siamo stati tra i sostenitori.
Ma se oggi ci troviamo a constatare i danni causati da una mareggiata di entità non certamente rilevante – ce ne sono state di peggiori – è solo perché scarsa (o nulla) considerazione si è preferito dare alle osservazioni poste, in tempi non sospetti, dal Gruppo Ripartiamo.
Si sente parlare di eventi straordinari, così come in tempi non tanto recenti si è asserito fossero “cause di forza maggiore”.
Beh, nulla di tutto ciò.
A dire il vero, quel che stupisce è il coraggio con cui l’attuale Amministrazione si rivolge ai cittadini davolesi nel far apparire la realtà così diversa rispetto a come effettivamente si presenta.
Due sono le cose. O il Gruppo Ripartiamo ha doti indiscutibili di veggenza, oppure il Gruppo Impegno Comune non conosce poi così tanto il territorio davolese.

Tra le due soluzioni, noi crediamo sia opportuno scegliere la terza, vale a dire:
“non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere”.
Tuttavia, tralasciando le ragioni che hanno indotto il gruppo di maggioranza alla realizzazione dell’opera incurante dei possibili effetti dannosi, è bene precisare e ribadire che questo gruppo di minoranza ha ripetutamente cercato di consigliare (da veggenti) non certamente stravolgimenti strutturali tali da comportare ritardi nella realizzazione dell’opera, con conseguente rischio per la perdita del finanziamento, bensì piccoli accorgimenti progettuali che avrebbero potuto sicuramente evitare quanto documentato in questo post.
Di certo, non parlavamo di palafitte, così come il primo cittadino vuol sempre far credere, ma di variazioni in grado di non alterare la c.d. duna, vera e propria barriera naturale.
Consigli, come è ben noto, mai valutati da Impegno Comune.
Qui non si tratta di tirare acqua al proprio mulino, cara maggioranza.
Qui, disgraziatamente, siamo in presenza di un danno da tempo preventivato e quasi certamente evitabile; danno che, ora, non può che esporre a pericolo le prospicienti abitazioni, che a breve si troveranno in preda all’impeto del mare, probabilmente soggette ad altri danni ancora.
Per tutto questo, proprio perché previsto, non possiamo che evidenziare il nostro più totale disappunto alla vicenda.
Chissà se quella coscienza che all’epoca vi portava a dire “’ntanto u fhacimo, si poi su leva u ‘ggiustamo”, oggi potrebbe esprimersi in egual modo.
Indipendentemente da ciò, rimane l’amarezza di aver dovuto assistere impotenti al consapevole spreco di danaro pubblico con notevole danno per tutti i cittadini.


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