Operazione “Oro nero” – Evadevano accise sui carburanti, 10 arresti


Sottraevano gasolio agricolo all’accertamento e al pagamento dell’accisa, destinandolo a usi soggetti a maggiore imposta, avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti: per queste accuse sei persone sono finite in carcere e altre quattro agli arresti domiciliari a Catanzaro, nell’operazione della Guardia di Finanza denominata “Oro nero”. Sequestrati anche beni per quasi 2 milioni di euro. I provvedimenti di custodia cautelare sono stati emessi dal Gip del tribunale del capoluogo calabrese, Giovanna Gioia, al termine delle indagini coordinate dalla Procura del capoluogo con il sostituto Debora Rizza e il procuratore capo Nicola Gratteri. Le indagini hanno appurato anche l’uso di falsi documenti di accompagnamento semplificati, con l’indicazione di luoghi di destinazione e itinerari fittizi, nonche’ gli estremi di societa’ operanti nel settore della vendita di prodotti petroliferi risultate ignare delle transazioni commerciali.

I dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenuta a Catanzaro. L’organizzazione criminale avrebbe gestito il contrabbando di oli minerali commercializzati in evasione d’imposta ed era radicata nella provincia di Catanzaro ma attiva sull’intero territorio nazionale. Sei le persone in carcere, mentre una e’ ancora irreperibile: Francesco Aiello, 55 anni, di Malvito (Cs); Vincenzo Albanese, 45, di Altomonte (Cs); Biagio Maurizio La Torracca, 54, di Castrovillari (Cs); Francesco Mancuso, 33 anni, di Simeri Crichi (Cz); Domenico Marinuzzi, 58 anni, di Palagiano (Ta). Agli arresti domiciliari sono finiti Luigi Bertolini, 61, di Reggio Emilia; Arturo Giuseppe Corrado, 74 anni, di Cerignola (Fg); Massimo Mattei, 56 anni, di Piacenza; Laura Stavale, 39 anni, di Altomonte.

Le indagini, avviate nel settembre 2015 nel settore del contrabbando degli oli minerali e dell’evasione d’imposta, hanno potuto ricostruire le violazioni nelle province di Catanzaro, Cosenza, Foggia, Taranto, Reggio Emilia e Parma, attraverso un’organizzazione composta da 13 persone, tre delle quali sono solo indagate. In tutto sono state sequestrate 5 autocisterne e complessivi 141.682 litri di prodotti petroliferi, prevalentemente gasolio agricolo. L’analisi della documentazione fiscale acquisita presso le societa’ fornitrici dei prodotti petroliferi ha consentito di ricostruire, per il periodo 2015 – 2016, un’accisa evasa per 1.893.451,62 euro sul prodotto petrolifero commercializzato. Oltre alle misure cautelari e’ stato emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente sino alla concorrenza dell’importo di 1.893.451,62 euro, quale accisa evasa, da eseguirsi nei confronti delle dieci persone coinvolte.


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