Ospedale Pugliese: l’urlo di silenzio dei consiglieri comunali Pino Celi e Giulio Elia


ospedale_pugliese_czLa mia città significa anche la mia storia, la mia vita, la mia famiglia, il mio tessuto sociale, affettivo ed umano.
Significa sentirsi parte di casa più grande, vedere questa casa crescere, diventare più bella e più efficiente. Significa soprattutto sentirsi cittadini.
Un attaccamento alla propria città o quartiere che manifestato a volte in modo estremistico viene definito o identificato molto spesso come campanilismo.
Ma nella città dei paradossi sulla discussione dell’ubicazione del nuovo ospedale anche il campanilismo di tanti politici si è dato latitante, per non usare un’altra espressione più colorita. Certo era inevitabile che la discussione sul futuro sviluppo dell’asse della città e sulla salute delle future generazioni calabresi finisse nella più classica retorica popolare a ‘Catanzaru no e a la marina mancu’, ma mai e poi mai ci saremmo aspettati che in Consiglio Comunale gli ELETTI marinoti perdessero il loro famoso campanilismo. Che il Sindaco, forse in previsione di scelte politiche e/o preelettorali, venisse ‘folgorato sulla via di Damasco’ stravolgendo di fatto il suo programma elettorale, lo potremmo anche capire. Siamo pero’ curiosi di sapere le recondite motivazioni dei Consiglieri Comunali del quartiere marinaro che hanno votato la costruzione nel nuovo ospedale sempre su viale Pio X laddove logica e buon senso, in una parola “PROGRAMMAZIONE”, indicavano la location di Germaneto quale sede ideale essendo la stessa facilmente raggiungibile da tutta la Città..
Lo vorremmo chiedere ai Consiglieri Elia e Celi da sempre attenti sulle destinazioni e sulle scelte URBANISTICHE. Perchè votare per la localizzazione di catanzaro Nord ??? A cosa è dovuto il loro assordante silenzio ????? PERCHE’ TRADIRE LE SACROSANTE RIVENDICAZIONI DEI LORO ELETTORI MARINOTI ????
Nel frattempo ci chiediamo quando questa città alzerà il livello di discussione, quando questa città prenderà decisioni e guarderà da qui a settant’anni senza fare un passo indietro di venti, quando questa città capirà che lo sviluppo e il progresso in tutto il mondo avviene in pianura e non sulla montagna e Catanzaro non è certamente un eccezione alla regola, ed infine ci chiediamo quando questa città guarderà agli interessi della collettività e non semplicemente al proprio orticello o alla casta (medica) di turno?
In attesa di conoscere tali risposte continueremo ad elogiare oltre alle eccellenze mediche dell’azienda sanitaria Pugliese-Ciaccio anche l’unico ospedale in Italia a non avere il parcheggio neanche per il pronto soccorso, una pista per l’elisoccorso spesso più lontana dallo stesso ospedale che dal luogo dell’incidente, una strada di accesso che come tale non si può definire, un pronto soccorso in cui le ambulanze devono entrare ed uscire in fila indiana con manovre millimetriche, un parcheggiatore abusivo per ogni divieto di sosta, strutture ricettive mai pervenute e una struttura degli anni 60 che per ammodernamenti e perenni lavori di ristrutturazione rischia di rubare il primato alla Salerno-Reggio Calabria.
Ma del resto è cosa ormai risaputa che a Catanzaro dopo l’immancabile vento la caratteristica tipica dei catanzaresi , marinoti compresi, rimane sempre quello di potersi lamentare che ‘a Catanzuru on funziona mai nenta’.


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