Per una nuova narrazione della Calabria


  Fior d’illustri dotti, anzi illustrissimi, sono stati invitati ad Africo “per una nuova narrazione della Calabria”. Da quello che abbiamo visto in tv, e nonostante la furbizia del campo cortissimo, erano gatti nr. quattro; e siccome la Calabria non può essere messa così male, a dotti, si vede che hanno invitato solo amici; e che chi ha diramato gli inviti non ha molti amici.

 Comunque, ognuno invita chi vuole, e, come si legge nel Verga, “poca brigata, vita beata”. Adesso aspettiamo, con calma, che i sapienti di Africo diano inizio alla nuova narrazione. Finora, i magnifici, hanno narrato solo la Calabria vecchia: lotta di classe della domenica, emigrati, piagnistei… con una lingua italiana non proprio stilnovistica, ma bisogna accontentarsi.

 I dotti ufficiali calabresi, a mio modesto parere, non possono narrare né in nuovo né in vecchio la Calabria, perché non la conoscono. In particolare, non ne conoscono la storia, tranne i seguenti avvenimenti, e anch’essi in modo vago:

  • Pitagora;
  • i monaci bizantini superficialmente detti Basiliani; comunque, sei secoli di solo monaci;
  • un elenco approssimativo di quelle che chiamano lacrimosamente “dominazioni”, e invece sono dinastie di un Regno;
  • la congiura di Campanella, con scarse notizie sul resto del Medesimo;
  • la fucilazione di Murat, chiunque egli sia stato e per quale ragione sia finito al muro;
  • l’emigrazione.

 Parlano della Calabria come fosse un’isola del Pacifico, e mai ne contestualizzano gli avvenimenti in un ambito mediterraneo ed europeo. Se no, saprebbero che sono emigrati tutti, prima o poi; che parecchi re o sedicenti tali sono stati fucilati, decapitati o in qualche altro modo prematuramente spediti all’Aldilà: Maria Stuarda, Carlo I in Inghilterra; Luigi XVI in Francia… eccetera; che i terremoti hanno devastato e devastano il mondo, e non solo il paesello del nonno del poeta; che filosofi incarcerati o uccisi se ne contano a migliaia, da Socrate ad Averroè a Giovanni Gentile… E se leggessero Hugo, scoprirebbero che nel 1830 era più sicuro camminare nudi sulla Sila che passeggiare in una periferia di Parigi; idem per Londra, Sanpietroburgo… Quanto alla fame e miseria, basterebbe indagare sulle condizioni dei contadini europei prima dell’arrivo della patata.

 Anche della letteratura calabrese non appaiono molto informati: Corrado Alvaro, per dirne una, scrisse una piccola raccolta di novelle (più dannunziane che verghiane) sulla Calabria, e un mare di opere ispirate a tutto il resto del Pianeta.

 Mancano totalmente, i dotti, di quell’autoironia senza la quale non ci sarebbe stata la satira dei comici greci e dei poeti latini, e la stessa Divina Commedia. Niente, pigliano tutto sul serio, alla lettera. Eppure, basterebbe una lezioncina sui proverbi calabresi, per capire come i nostri vecchi se la sapessero prendere a ridere. “A fijjia, a quindici anni, o a spusi o a scanni”. Ma il dotto è capace di scrivere un tomo sull’evidenza che i padri fossero dediti al virginicidio di massa; e qualche pollo ci crede pure. Tranquilli, è solo un detto piccante! Grande, Sharo Gambino, che raccolse la letteratura erotica calabrese!

 Insomma, dubito molto che i dotti di Africo possano narrare una Calabria di cui hanno così incerta conoscenza. Ora qualche disgraziato, pensando di essere furbo, mi opporrà: e tu? E io? Ora vi elenco quello che ho scritto io sulla Calabria, o rappresentato in teatro.

  • Storia delle Calabrie, Brenner, Cosenza, 1984;
  • Compendio di Storia delle Calabrie, Brenner, Cosenza, 1984;
  • Francisci Grani Cropanitani, De situ laudibusque Calabriae et de Nymphae Arochae metamorphosi, a cura di Ulderico Nisticò, Framasud, Chiaravalle Centrale, 1989;
  • Cronache antiche di Tiriolo, estratto da Vivarium Scyllacense, 1995;
  • Padre Raimondo Romano, il culto di san Gregorio e le incursioni turche del 1644 e 1645, estratto da Vivarium Scyllacense, 1997;
  • Suberatum, Sudgrafica, Davoli M., 1998;
  • Omaggio a Diego Vitrioli, estratto da Vivarium Scyllacense, 1998;
  • Calabria, Itinerari storici e turistici del Medio Jonio, Sudgrafica, Davoli, 1999;
  • Le voci del silenzio. Vita ed opera letteraria di Vincenzo Chiefari, Sudgrafica, Davoli, 1999;
  • Padre Giovanni Fiore da Cropani, Della Calabria illustrata, Tomo I, (a cura di Ulderico Nisticò), Rubbettino, Soveria Mannelli, 1999;
  • Ascendant ad montes. La difesa passiva ed attiva della costa ionica in età bizantina, estratto da Vivarium Scyllacense, 1999;
  • Le Muse sul mare (Storia della cultura soveratese), Squillace, 2000;
  • Cinquant’anni d’amore, a cura di Ulderico Nisticò, Sudgrafica, Davoli, 2000;
  • Padre Giovanni Fiore da Cropani, Della Calabria illustrata, Tomo II, (a cura di Ulderico Nisticò), Rubbettino, Soveria Mannelli, 2000;
  • Padre Giovanni Fiore da Cropani, Della Calabria illustrata, Tomo III, (a cura di Ulderico Nisticò), Rubbettino, Soveria Mannelli, 2001;
  • Squillace 1243, un patto tra monasteri, estratto da Vivarium Scyllacense, 2001;
  • Santa Maria di Soverato. La storia e le cronache della Festa della Madonna a mare, di Ulderico Nisticò e Tonino Fiorita, Davoli Marina, 2002;
  • Istituto Salesiano, Unione Exallievi, Et animas et cetera. Un secolo di don Bosco a Soverato, testo di Ulderico Nisticò, Davoli Marina, 2003;
  • Soverato nel pallone. Cronache antiche del calcio soveratese, di Ulderico Nisticò e Tonino Fiorita, Edizioni Sudgrafica, Davoli Marina, 2003;
  • Giulio Cesare Destito, Polyhymnia seu Silvarum libri tres, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2003;
  • La tabola tiriolense del senatusconsultum de Bacchanalibus, Quaderni CSB, Catanzaro, 2003;
  • La fede tenace. Nel centenario della ricostruzione della chiesa del Rosario, di Ulderico Nisticò, Tonino Fiorita e Italo Sammarro, Sudgrafica, Davoli M., 2004.
  • Le valli del re Italo. Itinerari storico-culturali del Basso Ionio, Davoli Marina, 2005
  • Gian Lorenzo Anania, L’universal fabrica del mondo, overo Cosmografia, vol. I a cura di Ulderico Nisticò, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2005.
  • Cropani a Lepanto. La predica della Nave Cristiana e la Predica della Vittoria Navale di fra Lattanzio Arturo da Cropani, a cura di Ulderico Nisticò e Paola Bianco, Catanzaro, L’alternativa, Catanzaro, 2006;
  • Cent’anni della banda musicale di Soverato, Sudgrafica, Davoli M., 2006;
  • L’ospite, Iride, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2006;
  • Capitolo Skylletion e Scolacium, in AA.VV: Borgia, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2006.
  • Domenico Cirillo, Cardinale e la sua storia, edizione critica a cura di Ulderico Nisticò; Sudgrafica, Davoli M., 2007;
  • La festa di san Rocco in Soverato Superiore, di Ulderico Nisticò e Tonino Fiorita, Falcone, Squillace, 2008.
  • Gian Lorenzo Anania, L’universal fabrica del mondo, overo Cosmografia, vol. II, a cura di Ulderico Nisticò, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2008;
  • Controstoria delle Calabrie, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2009.
  • Capitolo Tre millenni tra monti e mare, in AA.VV: Soverato, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2009.
  • La leggenda di Eutimo e Caritea, Soverato, 2010;
  • Capitolo Sibari, Thuri, Copia in AA.VV: Sibari Cassano allo Ionio, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2011.
  • Muse Ioniche, Tomo I, Dalla Magna Grecia al XIII secolo dopo Cristo, Città del Sole editrice, Reggio Calabria 2014
  • Giovan Francesco Paparo e la procedura penale napoletana del XVII secolo, in Diritto ed economia nella Calabria moderna, a cura di Alberto Scerbo, Giuffrè, Milano, 2014, Collana del Dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche, Economiche e Sociali, Università degli studi “Magna Graecia” di Catanzaro
  • Capitolo L’età antica e altomedioevale in AA.VV: Il Tirreno Cosentino, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2014.
  • Epitome di storia politica del Regno delle Due Sicilie Città del Sole editrice, Reggio Calabria 2017

E lavori teatrali rappresentati:

  • Le nozze di Sancha e Jofrè;
  • La visita dei Borgia;
  • Processo a Guglielmo Pepe;
  • Savina;
  • Le nozze di Savina;
  • Il Giulivo;
  • Resurrexit;
  • Poliporto, la leggenda di Eutimo e Caritea;
  • 4 ottobre 1806;
  • Soverato 1521;
  • Presidio di fede, 2013;
  • Nei giardini del duca di Petrizzi, 2013;
  • Terra Madre, 2016;
  • Atastala, 30 aprile 2017;
  • Le acque dell’Ancinale, 6 giugno 2017;
  • Al contadino fai sapere, 1 settembre 2017;

eccetera.

 Mi soffermo sull’Ospite, romanzo storico sul momento più delicato della nostra recente storia, quello dal 1798 al 1821. Chi l’ha letto, ne è rimasto favorevolmente impressionato. Chi l’ha letto: l’editore, che l’aveva pubblicato a spese sue, e che non è una tipografia sotto casa, non si degnò di organizzarmi una, e dico una (01) presentazione. La prossima volta che mi salta il ticchio di scrivere un romanzo storico, me lo pago io alla tipografia sotto casa.

 In Calabria, infatti, non basta scrivere e pubblicare: bisogna essere amici di un certo giro. Quale? Uno qualsiasi, purché sia un giro. E ciò ha gravemente diseducato sia i lettori sia gli scrittori.

 Con tutto questo, aspetto con ansia che i radunati ad Africo diano finalmente inizio a una nuova narrazione della Calabria. Si sbrighino, però: in primavera si vota per la Regione, e Oliverio se ne va a casa.

 A proposito: spero solo che al suo posto non arrivi qualcuno dell’inutilissimo centro(destra).

Ulderico Nisticò


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