Presentata l’opera di Arcangelo Pugliese “Pensieri Nascosti”


L’artista Arcangelo Pugliese con a fianco i Prof. dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro

“Pensieri Nascosti” è l’opera di Arcangelo Pugliese presentata e discussa in questi giorni presso il laboratorio di scultura dell’Accademia di Belle Arti del capoluogo di regione della Calabria e che entrerà, come donazione, a fare parte del nuovo spazio museale: “Il Giardino delle Arti” dell’Associazione Karol Wojtyla di Catanzaro. Questo spazio espositivo è stato ideato per la promozione artistica di tanti giovani creativi calabresi.
La sessione didattica e di lavoro ha registrato la presenza di quasi tutti i giovani del corso di scultura dell’intero quinquennio e la numerosa presenza di professori, di tutte le discipline, dell’Accademia stessa.
L’istallazione presentata si compone di più scrigni di materiali diversi quali appunto legno, ceramica, metallo, ecc…, che sono posti, in forma sparsa, su un ripiano di cartone grezzo ed in una sequenza del tutto casuale. All’interno del cofanetto più grande appare una lettera ingiallita dal tempo con la scritta: “Pensieri Nascosti”, appunto il titolo del lavoro stesso.
Il fruitore dell’opera, aprendo la busta consunta dal trascorrere degli anni troverà un messaggio con scritto: “Ricordami di dirti che ti amo”. Il gesto di scoprire cosa contiene la busta stessa, renderà lo spettatore partecipe del lavoro dell’artista divenendone egli stesso protagonista. Appunto, sorprendendosi e meravigliandosi di un messaggio così forte, ed allo stesso tempo coinvolgente, avrà il compito di elevare dei semplici scrigni raccattati al mercatino delle pulci, in qualcosa che va oltre il semplice uso domestico o valore commerciale dell’oggetto stesso.

Di seguito, il fruitore dell’istallazione si appresterà ad aprire, sollecitato ed incuriosito dal primo messaggio letto, gli altri scrigni in cerca di frasi altrettanto importanti. Ecco così nel secondo elemento compositivo comparire un altro bigliettino con scritto: “Mi manca la tua voce”. E di seguito: “Il tuo silenzio sanguina e ferisce”. “Il bene torna sempre”. “Sorridimi se puoi”.
Nella presentazione del suo lavoro il creativo ha spiegato ai convenuti che l’opera è nata grazie ad una semplice intuizione, quella che qualsiasi individuo, di fronte ad uno scrigno chiuso, è sollecitato, quasi sempre ad aprire, ponendosi delle aspettative circa il suo contenuto. Qualsiasi esse siano: di trovare una semplice caramella, un cioccolatino, una sorpresina per bambini ecc… . Se poi dovesse compare alla vista un bigliettino ripiegato e spiegazzato, o altro, ecco che la curiosità diventa maggiore e più forte; più grande; quasi sconvolgente. Per verificare questa ipotesi, l’artista prima di cimentarsi nella realizzazione dell’istallazione ha cercato negli scrigni dentro la propria casa in cerca di curiosi contenuti. In essi ha trovato vecchi gioielli di famiglia, foto ingiallite dal tempo, ecc… . Grazie a questi oggetti sono riaffiorati vecchi ricordi legati a momenti di festa, occasioni importanti dei propri familiari, della propria gioventù, immagini dei propri figli, degli affetti più cari. Ancora, ha voluto sfidare la sorte recandosi al mercatino delle pulci, convinto e certo, che in qualche scrigno, venduto per pochi euro, avrebbe trovato qualcosa di molto importante per la propria vita. La conferma è avvenuta quando, appunto, trovando in una vecchia scatola di legno raffigurante un libro chiuso, aprendolo, è comparso dentro scritto un numero di telefono. Intorno a questo semplice messaggio la propria immaginazione è volata alta. La tentazione sarebbe stata quella di chiamare per accertarsi chi vi fosse dall’altra parte di questo contatto telefonico per farsi narrare le vicende legate alla scatola stessa, delle vicissitudini del suo proprietario, o altro. Solo che il buon senso è prevalso sulle emozioni e sui sentimenti. In fondo l’opera stessa parla di pensieri nascosti ed è giusto che rimangono tali. Ciò che va svelata è la consapevolezza che questa istallazione è un percorso creativo sicuramente d’apprezzare.

 Ewa Kloczko Presidente Associazione Karol Wojtyla


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