Raccolta dei giochi sempre più con trend positivo


Per la prima volta, pubblicati i dati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sul settore giochi casinò online e tutto il comparto del gioco in Italia: la serie storica parte 10 anni fa e termina lo scorso anno. I numeri mostrano un incremento di spesa dei giocatori dell’ 11,1%, dai 16,3 miliardi di euro del 2013 ai 18,1  miliardi dell’anno scorso, per il canale fisico. Il totale della raccolta in palio (alle quale vanno sottratti i 77 miliardi di premi erogati per le vincite), compresi i giochi telematici, sono un record di 96 miliardi di euro, + 8% sul 2015.

A trainare il “gambling” al bancone delle ricevitorie sono le “macchinette” (tecnicamente “Awp” cioè apparecchi d’intrattenimento collegati al terminale del concessionario sotto sorveglianza dei Monopoli) che si mangiano 10 e passa miliardi seguite dalle scommesse sportive (+29,9%), Lotto (+38,7%) e lotterie; male il mondo del trotto che subisce una frenata -31,4%. Dal settore fisico, nel 2016, all’erario sono arrivati 9,8 miliardi di euro, in aumento dagli 8 del 2013. Sul podio degli scommettitori, in ordine di spesa aggregata, la Lombardia che fa la parte del leone con 3,5 miliardi (il 19,57%), poi Lazio e Campania (seguite da E. Romagna e Veneto).

Il trend degli tre ultimi anni evidenzia un balzo del 41,1% per l’online (la cui tassazione sulla spesa è al 20% e non al 54% come per gli apparecchi fisici): i milioni di euro scommessi comodamente da casa sono passati da 727 nel 2013 a 1026 nel 2016, se restiamo nella legalità; già, perché ben 6623 siti per il gioco online sono stati oscurati dai Monopoli per mancanza di autorizzazione. Da pc e smartphone, tracollo del classico “Poker hold’em” (-24,7%) e del bingo (-15%) adeguatamente compensati dalla crescita in doppia cifra per scommesse sportive, (da 192 a 362 milioni) slot virtuali (da 116 a 296 milioni) casinò (+20,8%), Lotto (da 5 a 17 mln). Il “banco” di via XX settembre vince in questo settore 234 milioni nel 2016: da scommesse sportive (79 mln), slot (59 mln) e casinò (29 mln).

E non può finire proprio ora, visto che nella bozza di decreto (approvata con la dicitura “salvo intese”) per il rinnovo della concessione dei “gratta e vinci”, il sito “gioconews.it” scrive che l’Erario prevede entrate per “450 milioni per l’anno 2017 e 350 milioni per l’anno 2018”, totale 800 milioni di euro come corrispettivo di una deroga di 9 anni agli attuali concessionari che gestiscono uno dei giochi più amati dagli italiani, puntate alla mano.


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