Riepilogo degli aeroporti calabresi


 Io non faccio il giudice, e mi contento di stare alle notizie che filtrano. Il primo a cadere fu l’aeroporto di Crotone, in preda alle erbacce. Quello di Reggio è stato salvato pro forma con due inutili voli, tanto per non arrendersi: e pagando un pacco di soldi. Quello di Lamezia, volare si volta, però la dirigente SACAL è in gattabuia o simili, presunti tangentisti e roba del genere. Se proprio vogliamo essere sofisti, o ingenui come polli, diciamo che sono tre casi distinti e separati: ma sarebbe fare violenza al senso comune.

 È, infatti, evidente che c’è del marcio in Calabria come nella Danimarca di Amleto, e proprio nel sistema degli aeroporti. Quale marcio sia, e chi siano i colpevoli, buon lavoro agli inquirenti, e non è il mio mestiere.

 Riflessioni. A Lamezia, il marcio erano le assunzioni, guarda caso, anche qui di Garanzia Giovani; e a questo punto ci ricordiamo di Ruberto e Salerno, eccetera. Eh, come direbbero in Francia, tout ce tiens.

 Il marcio della Calabria, e non solo nei voli, sono proprio loro, le assunzioni, “u postu”. Intanto perché i “posti” hanno ucciso agricoltura, allevamento, bosco, commercio, marineria e turismo. Ma di questo, del resto ben noto, un’altra volta.

 Negli anni 1970 e seguenti trionfava la “società di servizi”: tutti impiegati. Ciò fece danni terribili in tutta Europa, ma in Calabria la trista prassi venne esaltata alle massime conseguenze. Esempio, le scuole. Nelle scuole, nonostante conati misasiani e dintorni, non si riuscì a guastare gli impianti delle riforme Gentile e Bottai, perciò tot allievi, tot professori e non uno di più; ma i dipendenti comunali o provinciali erano degli eserciti, e con le più disparate qualifiche, spesso senza qualifiche e senza prestazione d’opera. Lo stesso per gli ospedali, a colpi di “pianta organica”, subito dopo “ampliamento della pianta organica”; e via giardinieri, guardarobieri, alabardieri, balestrieri, infermieri, uscieri…  Figuratevi dove si percepivano stipendi altissimi, tipo aeroporti, e soprattutto Alitalia.  

 Ecco dunque che tutti si tiene: non solo a Lamezia correva una presunta prassi di assunzione di presunti amici e parenti; ma immagino che dove bastava uno ne assumessero due e tre e sei… Tanto, paga lo Stato!

 Quando lo Stato ha smesso di pagare per mancanza di euro, ecco che ospedali e aeroporti eccetera chiudono; le scuole chiudono pure, ma per mancanza di allievi.

 Stiamo dunque parlando di presunti reati, e qui se la veda chi di ragione. Ma stiamo parlando di un sistema persino legale. E di politicanti che hanno formato le loro presunte oscene carriere attraverso le raccomandazioni e il mercimonio dei “posti”.

 Legale, spesso, non significa necessariamente lecito. Staremo a vedere.

Ulderico Nisticò


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