Sant’Andrea Jonio – “Il Rifiuto”, nota del Gruppo Civico Raggio di Sole


L’arcobaleno è un logo, nato negli anni sessanta negli ambienti gay ed LGBT americani, che nel tempo è stato adottato e fatto proprio dai movimenti pacifisti di ogni natura e genere diventando sinonimo di: pacificazione, tolleranza, accoglienza e quanto altro di buono esiste nell’universo-mondo.
Solo a Sant’Andrea vuol dire altro, se non l’opposto, ovvero chiusura rispetto alle ragioni degli altri, quindi rifiuto del dialogo e persino rifiuto di seppellire morti. È, infatti, stucchevole quello che è successo nei giorni scorsi nel nostro Comune, a causa di una chiusura mentale, fuori dell’ordinario, del Sindaco, che ha rifiutato la sepoltura nel Cimitero comunale di un andreolese a tutto tondo che si chiamava Antonio Codispoti! Nato si, a Roma, ma da genitori andreolesi che per un tratto della loro vita hanno vissuto altrove per motivi di lavoro. Si tratta, dunque, di una comune e molto diffusa storia di emigrazione, conclusasi nei giorni scorsi a Roma, dove era nato, con un epilogo che ha dell’incredibile. Tutto nasce dall’idea dei parenti, tutt’altro che balzana, di “farlo tornare a casa”. Un’idea che ha trovato come risposta un muro, uno scempio che solo da noi poteva capitare, a fronte del fatto che, persino il Cimitero di Davoli sarebbe stato disponibile, come pare, ad accoglierlo. Il che vuol dire che non ci sono controindicazioni insormontabili.

a quanto ci risulta, tutti i cimiteri italiani sono aperti all’accoglienza di qualsiasi straniero, persino anonimo o sconosciuto. Figuriamoci di un compaesano. Si tratta, dunque, di una triste storia di straordinaria sciatteria di un’Amministrazione, che non sa che pesci pigliare neanche nelle più
semplici situazioni di ordinaria amministrazione, tutt’altro che imprevedibili.
Il che conferma quanto andiamo dicendo da tempo in ordine alla natura autentica e alla caratura dell’Amministrazione “Arcobaleno”, perennemente allo sbando sotto la guida di “consigliori” inadeguati e fuori moda. 

È veramente difficile raggiungere certi livelli di insipienza. Ci vuole molto impegno e pare che i nostri ce lo abbiano messo tutto. Un rifiuto che mette in discussione i valori su cui è fondata la nostra civiltà. Che sono poi i valori cristiani, uno dei quali, se non andiamo errati, impone di seppellire i morti.
Ci domandiamo: dov’è la comprensione? Dov’è la pietas?
Essere disconosciuti in casa propria, è il massimo che possa capitare ad un individuo. Equivale ad essere rinnegati. Soprattutto quando all’estero si parla di cittadinanza di seconda e di terza generazione, di AIRE e di quant’altro, cui corrispondono precisi diritti di cittadinanza. Antonio, pare fosse iscritto nelle liste AIRE del nostro Comune e addirittura riceveva la “cartolina-invito” a votare alle elezioni comunali! Era figlio di Sofia, un’andreolese erede di un’antenata che ha dato origine ad un toponimo: “ ’u muriaddu e Sofia ”.

Tanto basta per squalificare ancora di più l’incomprensibile rifiuto.
Questa notizia andrebbe affissa in ogni luogo del Paese ed anche davanti al cancello del cimitero, se non portata casa per casa. Per far conoscere ad ogni cittadino di cosa è capace la sua Amministrazione. Non si può sottacere una simile vergogna, che va molto al di là della comune insensibilità, per non diventare corresponsabili del Sindaco e della sua amministrazione.
Trattandosi di un gesto che offende ed umilia ogni essere umano, ogni andreolese non può che sentirsi depredato della sua umana dignità.


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