Scoperte catanzaresi


hUno dei tesori più preziosi della Calabria è la Biblioteca De Nobili di Catanzaro; e non so quanti la conoscano. Io la frequento volentieri. Mi trovato dunque a Catanzaro per libri, e ho fatto due scoperte:
1. La Funicolare non esiste, almeno per ora, e il suo piazzale è zeppo di cassonetti.
2. E va bene, me ne vado a piedi attraverso la Villa; e, un poco affannato dall’ira salita, mi fermo un poco a leggere le gesta di un illustre catacense del secolo XIX, che qui non importa nominare. Tra le vicissitudini della sua vita politica, scopro che andò in esilio. Beh, l’Ottocento è zeppo di esuli… andavano chi là chi qua… Ma dove esulò, il glorioso concittadino? In un posto che, trovandosi alla fine di un rigo e bisognando andare a capo, suona così (consultare le foto)
ING-
HILTERRA.
ingMi cadono le braccia. E sì, lo so che chi l’ha scritto ha usato qualche programma taroccato americano, che non rispetta dunque le regole dell’ortografia italiana; ma in questa, la parola si deve sillabare così: In-ghil-ter-ra. Più esattamente, l’acca non esiste, e serve a rendere velare la gi, altrimenti palatale (“ingilterra). Uscito dalla Biblioteca, ho beccato diverse altre papere: ma questa basti.
Per completare, vi ricordo i due (due!) cartelloni “Da qui Ulisse ripartì per Itaca”, due per evitare liti tra Catanzaro Lido Sud e Catanzaro Lido Nord; e che in una prima versione conteneva un meraviglioso “quì”. A parte che Ulisse qui non mise mai piede, e trattasi di bufala.
Ma la più bella è una via di Santa Maria, intitolata “XXVIII ottobre”, cioè la data della Marcia su Roma, 1922; e che per decenni è rimasta lì indisturbata, per la gioia dei nostalgici. Un giorno qualche antifascista trovò la cosa disdicevole; ma siccome è quasi impossibile cambiare il nome a una via, che pensata venne al Comune di Catanzaro? Di spiegare così la dedicazione: “XXVIII ottobre, elezione di papa Giovanni XXIII”. E così la strada eversiva e nera venne avvolta in un rassicurante profumo d’incenso.

Ulderico Nisticò


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