Soverato – Un compagno straordinario


1970, 14 anni e per la prima volta sono entrato nella sezione del P.C.I. di Soverato. Allora la sede si trovava in corso Umberto I, palazzo Alcaro (per intenderci, sopra il fotografo Rudi), si condivideva una stanza con il dentista Condò. Ed è allora che ho conosciuto Antonio Gallelli e, nonostante la differenza di età, non ho mai pensato di considerarlo un padre o un fratello maggiore, ma semplicemente un compagno comunista veramente speciale. Per chi veniva da fuori era un punto di riferimento con la sua trattoria “Lanterna rossa” (a proposito, non ho più mangiato del pesce così ben cucinato come lo faceva la sua “Nicola”) e le stornellate con chitarra e mandolino e la disponibilità per il Partito. Potrei raccontare mille aneddoti vissuti con il compagno Gallelli, ma ne scelgo uno perché lo ricordo sempre con piacere. Eravamo nei primi anni settanta e Giorgio Napolitano venne a Catanzaro per un comizio; il compagno Gallelli come sempre si mise a disposizione del Partito, con la Fiat 850 color verdino chiaro e tromba Geloso sul tettuccio; insieme ad un altro compagno Antonio che faceva da speaker abbiamo annunciato il comizio in tutto il comprensorio.

Arrivati a Olivadi, il compagno Antonio, lo speaker, annunciava a ripetizione: “compagni, cittadini, a Catanzaro parlerà il compagno Giorgio Napolitano”. Ma, ad un certo punto, ci appare sul muro un tazebao con il faccione di Giorgio Almirante. Il compagno Antonio, lo speaker, preso da un lapsus, ripete: “compagni, cittadini, a Catanzaro parlerà il compagno Giorgio Almirante”. In quell’istante il compagno Antonio Gallelli strappa di mano al compagno Antonio, lo speaker, il microfono ed inveisce dicendo: “no, compagni, questo è un turlupinatore, un fascista” ed altro ancora. Immaginatevi un po’ la scena, qualche olivadese fascista inveisce dal marciapiede, io e il compagno Antonio, lo speaker, due ragazzi quindicenni, impauriti, abbiamo invitato il compagno Gallelli ad andare via di fretta. Sapete qual è stata la risposta in dialetto badolatese? “Non vi preoccupate, la tasca è pesante”. Ho voluto raccontare questa storia di vita da militante in ricordo di un compagno straordinario come lo era Antonio Gallelli di cui non ho mai dimenticato i suoi gesti e la sua disponibilità ed anche ribadire ancora una volta che la Politica vera è questione di cuore. Un abbraccio alla sua fedele Nicola ed ai figli Vincenzo e Pasquale.

Lettera Firmata


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