Spaccio nelle Serre vibonesi e nel Soveratese, 14 arresti


I carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno hanno eseguito stamani un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico di 14 persone ritenute responsabili a vario titolo di produzione, detenzione e spaccio di marijuana e cocaina. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura della Repubblica, al termine di indagini partite dall’arresto di un ventiquattrenne di Serra San Bruno, nel novembre 2015. All’epoca il giovane, nel corso di un controllo, era stato sorpreso in possesso di 70 grammi di circa di marijuana nascosta nella propria autovettura. Gli spunti investigativi raccolti in quella circostanza, hanno consentito ai militari di ricostruire la rete di scambi di marijuana e cocaina messa in piedi da 16 soggetti, di cui 14 destinatari del provvedimento restrittivo, molti dei quali di Serra San Bruno, operanti, almeno dall’aprile 2014, nei comuni di Serra San Bruno, Brognaturo, Capistrano, Perugia e Gonzaga (Mantova). Tra i destinatari del provvedimento c’è anche un appartenente alla famiglia Mancuso di Limbadi, attualmente, l’unico irreperibile, che è risultato tra i fornitori dello stupefacente successivamente smerciato sul territorio delle Serre.

Fra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari c’e’ pure Emanuele Mancuso, 29 anni, di Nicotera, figlio del boss Pantaleone Mancuso, detto “l’Ingegnere”. Emanuele Mancuso e’ al momento irreperibile. Gli altri arrestati ai domiciliari sono: Davide Tassone, 24 anni, di Serra San Bruno; Vincenzo Tino, 27 anni, di Capistrano (Vv); Giuseppe Gamo, 27 anni, di Spadola (Vv); Cristian Valenti, 21 anni, Serra San Bruno; Francesco Candido, 24 anni, Isca sullo Ionio (Cz); Francesco Cannizzaro, 27 anni, di Sant’Eufemia d’Aspromonte (Rc); Manuel Delfino, 29 anni di Reggio Calabria; Nino Emanuele, 28 anni di Santa Caterina dello Ionio (Cz); Angelo Garieri, 31 anni di Cardinale (Cz); Giovanni Maria Gimigliano, 23 anni, di Catanzaro; Damiano Mamone, 34 anni di Serra; Simone Musolino, 26 anni, di Brognaturo (Vv); Fernando Spatola, 20, di Serra San Bruno. Indagati a piede libero sono P. T., 23 anni, di Suzzara (Mn) e M. C., 31 anni, di Soverato (Cz). Gli indagati avrebbero coltivato e spacciato marijuana e hashish, ma in qualche caso pure cocaina, nelle Serre vibonesi e nel Soveratese. Per comunicare, gli indagati si sarebbero serviti dell’applicazione WhatsApp dei telefonini. I Carabinieri hanno documentato pagamenti della droga sia in contanti che con la carta Poste Pay.


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